Bonny e l’Inter, tra maglie d’infanzia e sogni realizzati





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Redazione Sport
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Nell’epoca in cui l’interismo, ferito dalle partenze e dalle incertezze, cerca di ricompattarsi, l’arrivo di Ange-Yoan Bonny ha riacceso emozioni che vanno oltre il semplice mercato. La foto scelta dal giovane francese per presentarsi ai tifosi nerazzurri – un’immagine d’infanzia in cui sorride malizioso con la maglia di Samuel Eto’o – non è solo un dettaglio nostalgico, ma un simbolo che lega passato e presente. Quella stessa maglia, indossata da bambino, oggi lascia il posto alla nuova divisa che lo vedrà protagonista nella stagione 2025-26, mentre l’Inter si prepara a voltare pagina dopo l’addio a giocatori come Correa e Arnautovic.
Il percorso che ha portato Bonny in Serie A è stato svelato con gradualità: dopo giorni di trattative, il club ha ufficializzato l’acquisto per 23 milioni più bonus, con il Parma che si è assicurato una percentuale su una futura rivendita. Un investimento importante, giustificato dal potenziale di un attaccante che, a soli 21 anni, ha già dimostrato di avere le carte in regola per inserirsi in un reparto offensivo in fase di rinnovamento. Accanto a lui, Pio Esposito rappresenta l’altro volto di un attacco che punta sulla giovinezza, mentre i nomi più esperti lasciano spazio a una nuova generazione.
Quel che colpisce, oltre ai numeri del contratto – un quinquennale da 2 milioni a stagione – è il legame emotivo che Bonny ha costruito nel tempo con i colori nerazzurri. La maglia di Eto’o, indossata da bambino e ora sostituita da quella ufficiale, non è un caso isolato ma un tassello di una storia personale che si intreccia con quella del club. «Un bambino con un sogno», ha scritto su Instagram, condensando in poche parole un percorso iniziato anni fa e oggi approdato a un traguardo inaspettato.