Cannabis ed eutanasia: c'è grande voglia di referendum, record di firme digitali

Salernonotizie.it INTERNO

L’ipotesi di voto in primavera su nove quesiti: ci sono anche i sei sulla giustizia e la caccia.

Nessuno avrebbe scommesso sulla voglia di referendum, e peraltro su temi scomodi – la droga e il fine vita – che i partiti tendono a giocarsi ai dadi dei veti incrociati e delle campagne elettorali

Stampa. R. Dalla cannabis all’eutanasia, boom di firme per i referendum.

Grazie alla procedura digitale sono già 330 mila in 3 giorni – come riporta il sito web repubblica. (Salernonotizie.it)

Ne parlano anche altri giornali

Quali sono le posizioni dei partiti in merito alle proposte di modifica alla legge riguardanti i due spinosi temi? Referendum eutanasia. Referendum eutanasia: già a metà agosto è stata raggiunta la soglia delle 550mila firme necessarie (Termometro Politico)

— La novità per quanto riguarda il referendum canapa è che oltre a firmare “fisicamente” per appoggiare l’iniziativa, si può firmare anche digitalmente Vediamo qual è il quesito per il referendum cannabis e come firmare online. (La Gazzetta dello Sport)

Fare referendum è più facile, sì, ma questo non porterà necessariamente all’avverarsi dei sogni di democrazia diretta Secondo il politologo della LUISS Giovanni Orsina, questo nuovo entusiasmo per i referendum si spiega anche con il processo di de-politicizzazione della politica. (Rolling Stone Italia)

Lo spid si sta rivelando, anzi si è già rivelato un grande alleato, anzi il grande acceleratore della raccolta firme. E ancora, in sala firme referendum sulla caccia. (Blitz quotidiano)

Referendum Cannabis: «Stiamo facendo la storia!». «Stiamo facendo la storia! La piattaforma consente di firmare digitalmente il quesito referendario tramite pochi semplici passaggi. (Libero Pensiero)

Il caso più clamoroso del referendum come punizione per l’inerzia dei partiti fu il ritaglio di alcune frasi del vecchio sistema elettorale proporzionale per trasformarlo in maggioritario. Il suo successo è ancora una volta il segno della crisi profonda di partiti e parlamento (L'HuffPost)