Via Lattea, la prima immagine del buco nero Sagittarius A* spiegata dagli scienziati

Insieme alla collega astrofisica e ricercatrice Inaf Elisabetta Liuzzo, Goddi ci guida nei segreti di una fotografia che rappresenta una scoperta scientifica storica.

"L'abbiamo sognata per più di vent'anni e ora finalmente eccola qua".

Un'impresa che ha richiesto cinque anni solo per elaborare la gigantesca mole di dati raccolti nel corso di una manciata di notti da otto radiotelescopi distribuiti nei quattro angoli della Terra, dal Polo Sud alla cordigliera delle Ande. (Repubblica TV)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Come è stato possibile fotografare un buco nero? Quello che possiamo osservare dalla terra è la radiazione infrarossa emessa da questo gas poco prima di cadere come in una cascata nel buco nero e rimanere intrappolato per sempre. (La Nuova Sardegna)

MeteoWeb. Catturare la prima immagine in assoluto del buco nero della Via Lattea, al centro della nostra galassia, non è stato un compito facile. L’immagine storica rilasciata giovedì scorso, di Sagittarius A* ha richiesto l’impiego di un set di telescopi a livello planetario chiamato Event Horizon Telescope (EHT). (MeteoWeb)

Quindi, la prossima grande barriera che deve essere superata dalla Fisica è ciò che sta oltre "l'ombra del buco" Ma senza l'aiuto di una tecnologia più avanzata, non sarebbe possibile creare e condividere un'immagine estremamente dettagliata di questo buco nero. (Ilmeteo.net)

Il buco nero al centro della Via Lattea: “Si evolve rapidamente”. Scienziate e scienziati che lo hanno scoperto: è solo l'inizio. Milano, 13 mag. (askanews) – La prima immagine del buco nero al centro della Via Lattea, la nostra galassia, è come il “Sacro Graal”. (Agenzia askanews)

Un altro buco nero – M87 galassia ellittica gigante Virgo A – in passato era stato “fotografato” ma non si trovava nella nostra galassia ma in un’altra. In questo processo, è stata anche compilata una biblioteca senza precedenti di buchi neri simulati da confrontare con le osservazioni». (Avvenire)

Delle 66 antenne complessive di Alma 25 sono state realizzate in Europa, e a sviluppare il cuore del loro sistema di controllo e precisione è stata Microgate, innovativa azienda bolzanina, che ha dato così il suo contributo tecnologico al raggiungimento di un traguardo storico per la scienza. (Sky Tg24 )