A caccia di gulenisti: la repressione di Erdoğan all'estero

Osservatorio Balcani e Caucaso ESTERI

È da quel momento infatti che l’imam Fethullah Gülen e i suoi seguaci vengono formalmente accusati dal governo di aver orchestrato la destabilizzazione dello stato turco.

Si tratta di una strategia che sta creando numerose tensioni a livello diplomatico, nelle forze politiche dei vari paesi e all’interno delle comunità della diaspora che si trovano spesso divise.

Non mi fiderei a tornare in Turchia, neanche se Erdoğan dovesse cadere. (Osservatorio Balcani e Caucaso)

Su altre fonti

Con ragioni diverse, la Nato ha subito le forti critiche prima di Donald Trump, poi di Recep Tayyip Erdogan e infine di Emmanuel Macron. A poche ore dal meeting sui 70 anni della Nato, Macron ha confermato le sue parole, a cui segue una dichiarazione del Presidente turco Erdogan. (Eastwest)

Secondo le previsioni del governo, infatti, l’economia turca dovrebbe crescere dello 0,5% nel 2019 e del 5% nel 2020, lasciandosi alle spalle la fase recessiva. Secondo il Fondo monetario internazionale, la Turchia dovrebbe invece mantenere tassi di interesse elevati finché la riduzione dell’inflazione non sarà stabile e duratura. (ISPIonline)

In cima all'agenda: l'ascesa della Cina e la militarizzazione dello spazio, oltre alle difficili relazioni con la Russia. Nato, scintille tra Trump e Macron: resta nodo Erdogan. (LaPresse)

- ISTANBUL, 3 DIC - La Turchia bloccherà i piani Nato per la difesa di Polonia e Paesi baltici se gli Alleati non riconosceranno come terroriste le milizie curdo-siriane Ypg. (La Nuova Sardegna)

Facendo tornare così il ragionamento, come in un gioco dell’oca, al punto di partenza che riguarda Nato e post conflitto siriano. È evidente che l’attacco di Erdogan è giunto dopo che Macron ha affermato che l’invasione turca della Siria era una minaccia alla battaglia della Nato contro l’Isis. (Formiche.net)

L’8 marzo 2012 quando Zehra Dogan è poco più che ventenne fonda un’agenzia di stampa di sole donne: Jinha news, che viene chiusa dalle autorità turche nell’ottobre 2016. E’ stata rilasciata a febbraio di quest’anno Zehra dopo aver scontato la sua pena. (Il Progresso Magazine)