I rischi globali della scommessa di Biden in Ucraina

InsideOver ESTERI

I rischi. L’approccio Usa, sottolineano sempre più esperti, diventa ogni giorno più rischioso

Il cambio di rotta. Poco meno due due mesi dopo gli stessi protagonisti dell’amministrazione Biden sono usciti con dichiarazioni di segno opposto.

Per l’amministrazione Biden la guerra in Ucraina assomiglia sempre di più a un’occasione.

Solo gli Usa possono ergersi a portatori di ordine, e l’Ucraina può diventare il terreno perfetto per dimostrare che il disastro afghano è stato solo un incidente di percorso. (InsideOver)

La notizia riportata su altri giornali

Una uscita questa di Stoltenberg non casuale, che si va perfettamente a intersecare con il leitmotiv suonato recentemente con insistenza dalle parti di Washington e Londra: l’Ucraina può vincere questa guerra viste le difficoltà militari fin qui incontrate da parte della Russia. (Money.it)

La campagna di boicottaggio trainata da NYT, ad ogni modo, potrebbe avere a che fare più con la guerra che con la pace. Pace con la Russia, guerra in casa? (InsideOver)

Il caso Quell'editoriale del New York Times che ha fatto arrabbiare Kiev. (Corriere del Ticino)

Chiunque rifletta con spirito di realismo alla situazione è obbligato a rendersi conto che oggi non esiste ancora una strada aperta per un negoziato fra le due parti del conflitto sul campo. Se il piano di Putin di una vittoriosa guerra lampo fosse andato in porto non è sicuro che l’Occidente avrebbe reagito. (Il Riformista)

E l’annuncio dell’imposizione della legge marziale in Russia sarebbe, secondo diversi think tank un segnale da prendere in considerazione in tal senso Che la vedrà conquistare nella migliore delle ipotese quella striscia di territorio che collega la Crimea al Donbass. (InsideOver)

Avendo gli Stati Uniti deliberato uno degli aiuti più consistenti a una nazione in […] Il titolo di un articolo del comitato editoriale del prestigioso quotidiano, pubblicato il 18 maggio, è lapidario: “La guerra in Ucraina si sta complicando e l’America non è pronta”. (Il Fatto Quotidiano)