Elezioni 2022, Meloni: "Sarò premier se Fdi prima"

Adnkronos INTERNO

"Da una parte - ha aggiunto - c'è la telenovela, dall'altra parte il centrodestra è già parecchio avanti con la stesura del programma.

Ovvero: 'proviamo a fare il massimo, facendo finta che ci combattiamo e poi ci mettiamo insieme in una bella ammucchiata'".

Che il centrosinistra stia unito o non unito in un'alleanza, "poco cambia, starebbero insieme in un governo", ha sottolineato Meloni

Così la presidente di Fdi, Giorgia Meloni, ospite di 'Non Stop news' su Rtl 102.5 in vista delle elezioni politiche del 25 settembre 2022. (Adnkronos)

Ne parlano anche altre testate

La coalizione tra il Pd e le forze di sinistra e Azione di Calenda ne avrebbe potuti conquistare fino a 53 La manovra di Carlo Calenda e del suo partito Azione, che a pochi giorni dalla firma dell'accordo con il Partito Democratico si è chiamato fuori dalla coalizione di centrosinistra, fa parte di questi fattori. (Today.it)

Tra Calenda e Letta è andata come tra lo scorpione e la rana della favola di Esopo. L'ex ministro ascritto, e ascrittosi, per mancanza di prove nella coalizione di centrosinistra in realtà di prove di quale sia la sua zona politica davvero ne ha date diverse (L'HuffPost)

Il Terzo polo è un'occasione straordinaria, se c'è il Terzo polo cambia il Paese e se c'è il Terzo polo Draghi può tornare a palazzo Chigi. Quando gli chiedono chi guiderà, nel caso, la coalizione tra lui e Calenda, Renzi taglia corto: "È l'ultimo dei problemi" (Liberoquotidiano.it)

Già - mette le mani vanti - era "difficile la rimonta sul centrodestra con Calenda, figurarsi senza Azione". Una mazzata per Meloni e Salvini: come cambiano le cifre. Oltre al Pd, a pagare un caro prezzo è Azione. (Liberoquotidiano.it)

Lorenzo Pregliasco, che contraccolpo avrà sul Pd la rottura con Azione? Sicuramente avere più collegi uninominali da dividersi potrebbe essere accolto bene all’interno del partito, perché cade il rapporto 70%/30% che era una clausola dell’accordo con Carlo Calenda. (L'HuffPost)

L’ipotesi della nascita di un terzo polo sembrava essere definitivamente sfumata dopo la stipula del patto elettorale tra Enrico Letta e Carlo Calenda, che di fatto consegnava il potenziale azionista di maggioranza dei centristi (Calenda) al centrosinistra. (Nicola Porro)