Di Drew Starkey non ne avremo mai abbastanza

Di Drew Starkey non ne avremo mai abbastanza
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Il sorriso di Drew Starkey non si dimentica. Ne sanno già qualcosa i fan della serie Outer Banks, che hanno imparato a conoscerlo nel corso delle tre stagioni (la quarta arriverà a novembre) in streaming su Netflix dal 2020. Nello show Starkey - 30 anni originario di Asheville nella Carolina del Nord, una carriera già brillantissima iniziata nel 1993 quando era solo un bambino, 4 milioni di followers su Instagram - interpreta il tormentato Rafe, un ragazzo oppresso dalle dipendenze. (Cosmopolitan)

Su altri giornali

Un lavoro che nasce da un’intima dialettica tra il cineasta e l’omonimo romanzo breve di William S. Una presenza molto attesa alla Mostra del Cinema di Venezia, quella di Luca Guadagnino, regista palermitano di caratura internazionale , che torna a due anni da “Bones and All” - Leone d’argento alla regia e Premio Marcello Mastroianni all’attrice Taylor Russell – con “Queer”, in corsa per il Leone d’Oro . (Gazzetta del Sud)

Tratto dall'omonimo libro di William S. Burroughs, Queer, il nuovo film di Luca Guadagnino vede nella parte del protagonista, senonché alter ego dello scrittore, Wlliam Lee, l'ex James Bond Daniel Craig. (La Stampa)

Burroughs e in concorso a Venezia 81, è il film che il regista di ‘Chiamami col tuo nome’ voleva fare da sempre. E, anche grazie a un eccezionale Daniel Craig, è un capolavoro. (Rolling Stone Italia)

Queer, l’assoluto dell’amore e la paura di scoprirsi nell’altro

In cerca di una droga ha trovato un amore. Potrebbe essere questa in brutale sintesi la sinossi di un romanzo breve fra i più discussi della beat generation. (ComingSoon.it)

La coppia glamour dello showbiz, Daniel Craig e Rachel Weisz, ha il tappeto tappeto rosso al Lido alla premiere di uno dei film più attesi della Mostra del Cinema di Venezia, “Queer” di Luca Guadagnino. (LAPRESSE)

Il Messico di Queer è una cascata di petali rosa che come in un musical sospendono nell’istante di un incantesimo il respiro «reale» del mondo. Queer planato sul Lido come una scossa liberatoria in un concorso veneziano incapace per lo più di sussulti aggiunge un frammento – forse uno dei più intensi e personali – all’«autobiografia» del regista fatta di cinema, di amori, di. (il manifesto)