Conte vs Di Maio, M5S in macerie. E ora il braccio di ferro sull'Ucraina

Quotidiano del Sud INTERNO

Vista la crisi profonda del M5s, però, la sensazione è che sarà, ancora una volta, molto rumore per nulla

Oggi al Senato, intanto, si gioca l’ennesimo braccio di ferro tra Conte e Draghi proprio sulla risoluzione sull’Ucraina che è il fulcro del match con Di Maio.

Luigi Di Maio è criticato per aver stigmatizzato il no del Movimento alla fornitura di nuove armi all’Ucraina.

Oggi la minaccia di espulsione incombe addirittura su un ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ma per il motivo esattamente opposto: troppo atlantista. (Quotidiano del Sud)

Ne parlano anche altre fonti

D’altronde, parole sue, «non sono io, oggi, quello che deve spiegare le ragioni di un gesto irresponsabile…» E, se ne avrà voglia, spiegare le ragioni di questa scissione anche alla sua ex comunità del Movimento». (Notizie - MSN Italia)

Dopo due anni di pandemia e un conflitto militare in Europa non possiamo permetterci passi falsi. Non possiamo permetterci continue fibrillazioni» (ilGiornale.it)

Lo scritto di italiano torna dopo due anni di stop per la pandemia di Covid-19 Mettendo assieme tutti i fili, la previsione di Francesco Verderami è questa:. . Il governo resta in piedi, supererà l’estate e dovrà affrontare le intemperie d’autunno sulla Finanziaria, che Draghi immagina di presentare il 20 di ottobre. (Corriere della Sera)

C’eravamo tanto amati: la parabola del rapporto tra Conte e Di Maio Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha voluto a Palazzo Chigi l’avvocato di Volturara Appula Giuseppe Conte. E conquistò la platea citando Stefano Rodotà e ammettendo di non aver votato il Movimento 5 Stelle. (Fanpage.it)

Ed è proprio nelle pieghe delle poltrone che potrebbe annidarsi uno dei motivi che hanno portato Di Maio a uno strappo così duro e doloso. Luigi Di Maio adesso è libero di poter coltivare la sua nuova avventura politica fuori dal recinto del Movimento Cinque Stelle. (Liberoquotidiano.it)

Ma nelle chat circolano già elenchi di quanti potrebbero scegliere di andare col ministro degli Esteri: tra i 15 e i 30. Altri, poi, potrebbero lasciare, dopo il voto web sul limite dei due mandati (la Repubblica)