L’ombra delle sanzioni su Stellantis, taglio di produzione per benzina e diesel

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Virgilio ECONOMIA

Il momento storico è decisamente delicato e Stellantis giace al centro di un vortice di questioni, spesso spinose e delicate. Oltre a entrare in conflitto con il Governo italiano, che chiede conferme al Gruppo industriale sulla continuità di investimento e produzione nel nostro Paese, la realtà franco-italiana nata dalla fusione tra PSA e FCA adesso deve fronteggiare la crisi del settore al meglio delle proprie potenzialità, assistendo però alla scarsa domanda verso i veicoli elettrici senza il supporto degli incentivi statali, e ha da preoccuparsi per ciò che riguarda le possibili sanzioni che l'UE ha pianificato per chi oltrepassa il limite di CO2 (Virgilio)

Se ne è parlato anche su altri media

Il disastro produttivo dei primi nove mesi del 2024 rischia di peggiorare già a partire dalle prossime settimane e una spia d’allarme è scattata con i 9 giorni di cassa integrazione a Pomigliano d’Arco nel mese di novembre, comunicati dall’azienda ai sindacati. (Il Fatto Quotidiano)

Carlos Tavares, CEO di Stellantis, ha più volte ribadito che l'azienda è "pronta" all'appuntamento del 2025 quando saranno in vigore limiti sulle emissioni medie delle flotte molto più stringenti. Sul tema Tavares ha poi sempre aggiunto di essere contrario a cambi in corsa delle regole, cambiamenti chiesti invece da altre case automobilistiche e da una parte del mondo politico europeo. (HDmotori)

Con la domanda spontanea di elettriche che non decolla, le opzioni per rispettare le normative sulla CO2 nel 2025 si restringono. (Auto.it)

Il rispetto dei limiti sulle emissioni di CO2 delle auto vendute da parte di ciascun costruttore nell’Unione Europea nel 2025 e il calo generalizzato delle vendite delle auto elettriche avranno delle conseguenze inevitabili. (AlVolante)

Le emissioni medie di CO2 delle auto vendute devono essere ridotte, ma la scarsa domanda di veicoli elettrici complica il raggiungimento di questo obiettivo. Di conseguenza, l’unica soluzione possibile sembra essere la riduzione della produzione di auto con motori a combustione interna. (ClubAlfa.it)

La decisione è dettata dalla necessità di rispettare gli obiettivi di emissioni previsti dall'Unione Europea per il 2025, che impongono una quota di veicoli elettrici tra il 20% e il 25% delle vendite totali. (Tom's Hardware Italia)