“Joker”, così il clown è triste. “Diva Futura”: il sesso è noia
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Il Joker che (non) t’aspetti, la soap senza erotismo di Diva Futura, gli attori sempre meglio degli autori: Venezia 81 continua a puntare sulle star, meno sul cinema. Viaggio al termine dei cinecomic. “È stato difficile, perché le aspettative erano alte”. Che fare dopo aver vinto il Leone d’Oro, due Oscar, con Joaquin Phoenix migliore … (Il Fatto Quotidiano)
Se ne è parlato anche su altre testate
E, nel raccontare la saga della nostra factory porno di ispirazione pannelliana e estetica felliniana che rivoluzionò il cinema per adulti in Italia conquistando spazio nello spettacolo e persino nella politica, la regista Giulia Louise Steigerwalt non riesca a liberarsi dalla trappola più superficiale e da gioco social, quella di valutare a ogni inquadratura la somiglianza delle sue giovani attrici Denise Capezza, Lijdia Kordic, Tesa Litvan con le dee Moana e Ilona rispettivamente, e con Eva Henger che del regista-manager Schicchi fu anche moglie. (il manifesto)
Il film di Giulia Louise Steigerwalt Diva Futura, quarto titolo italiano in concorso, è dedicato proprio a quel “pioniere” che, scomparso nel 2012, rivive ora nell’interpretazione di Pietro Castellitto: occhi azzurri innocenti, modi ultra-gentili (a ogni donna dà del lei chiamandola «signorina») e amore per gli animali, lo Schicchi cinematografico sogna di portare in Italia la rivoluzione sessuale sfidando i tabù, condanna la violenza sulle donne che comincia a farsi strada anche nell’hard, e rende la sua società Diva Futura un’isola felice dove il lavoro e il privato si confondono, tutti abitano nello stesso condominio e si vogliono bene mentre il fatturato vola e le pornostar ormai sdoganate entrano nei tinelli degli italiani, ospiti fisse di notiziari e talk show. (ilmessaggero.it)
A ridargli volto e voce sullo schermo (dopo Fausto Paravidino nella miniserie Moana e Vincenzo Nemolato nella più recente Supersex) è Pietro Castellitto, diretto da Giulia Louise Steigerwalt - all'opera seconda e in gara a Venezia 81 - che a sua volta traduce per il cinema il memoir di Debora Attanasio (che sullo schermo diventa Barbara Ronchi, nuovamente diretta dalla regista dopo il buon Settembre, David di Donatello per il miglior esordio), Non dite alla mamma che faccio la segretaria - Memorie di una ragazza normale alla corte del re dell'hard (Sperling & Kupfer, 2013). (cinematografo.it)
«Ho deciso di raccontare il mondo di Diva Futura perché mi aspettavo di trovare tutto tranne che questo. Giulia Louise Steigerwalt (Ciak Magazine)
La storia della prima agenzia italiana di intrattenimento a luci rosse in “Diva Futura” di Giulia Louise Steigerwalt, tra i titoli italiani in corsa per il Leone d’Oro . (Gazzetta del Sud)
Per scansione drammaturgica il film appare più come una serie da piattaforma divisa in puntate, ognuna dedicata a uno dei personaggi della storia, che come un’opera coesa per il grande schermo, è non diventa mai né corale né multifocale. (MYmovies.it)