Con Giorgia Meloni il G7 2024, l'Italia è stato un Paese protagonista da nord a sud. E dei record: la prima volta di un pontefice

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La Voce del Patriota ESTERI

Il successo è stato indubbio, al di là di ogni più rosea previsione della vigilia. Per dodici mesi l’Italia è stata la terra dei Grandi del Pianeta. L’anno di Presidenza del nostro Paese ha attraversato lo Stivale in lungo e in largo, da Venaria Reale, in Piemonte, a Ortigia, in Sicilia, passando per la ministeriale dei leader a Borgo Egnazia, in Puglia, clou di tutti gli eventi organizzati dal governo. (La Voce del Patriota)

La notizia riportata su altri media

Non dà nemmeno per scontata la ricandidatura e questo è un segnale più per la maggioranza che per l’opposizione: una sfida a far crescere realmente il Paese alzando l’asticella dei fondamentali (produttività, competitività, burocrazia, giustizia) che non sono ancora a livello adeguato. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

E quel tratto di «genuinità e schiettezza» che piace al Pontefice - sempre generoso di complimenti verso «Giorgia» - è lo strumento con cui la premier ha impostato le sue relazioni internazionali. È un atteggiamento di cui si è servita anche nelle scorse settimane, durante la trattativa per la liberazione di Cecilia Sala, quando ha dovuto rivolgersi al vecchio e al nuovo presidente degli Stati Uniti. (Corriere Roma)

Sarà anche fortunata, per carità. Soprattutto di avere gli avversari che ha, tanto ossessionati da perdere la bussola e accusarla, per esempio, di avere ignorato i problemi della gente comune in una conferenza stampa nella quale la premier si è sentita chiedere, tanto erano presenti quei problemi ai giornalisti accorsi curiosi e numerosi all’appuntamento, le impressioni che prova quando le capita di calpestare le formiche camminando. (Liberoquotidiano.it)

Non si tratta solo di avere autorità, ma di usare questa forza per lasciare un segno positivo e duraturo nella società. Affrontare le tensioni internazionali e promuovere un «cessate il fuoco» può essere determinante nella risoluzione dei conflitti. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Tra l’altro, la conclusione della … (La Stampa)

Giorgia uno, Giorgia due, Giorgia tre. Non è Rocky ma dalle cinquanta sfumature della prima conferenza stampa di fine o inizio anno (era il 29 dicembre 2022, appena tre mesi dopo la vittoria elettorale), quando aveva sfoderato il "tu" alle colleghe giornaliste e quando aveva svelato i suoi lati anche più intimisti, un bel po' di acqua è passata sotto ai ponti. (ilgazzettino.it)