Premier time duello Meloni-opposizioni: "Ci fa la supercazzola". Lei: "Ho trovato situazioncine"

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Il question time in aula toccava dazi e lavoro, crescita e bollette. Giorgia Meloni in Senato è arrivata con le risposte scritte e preparate, ma le domande del senatore di Italia Viva Matteo Renzi, quella di De Cristofaro (Avs) che ha tirato fuori anche Gaza e Boccia (Pd) pesantissimo su file d'attesa e energia l'hanno particolarmente infastidita. E secondo i senatori dell'opposizione non ha neanche risposto nel merito. (la Repubblica)
Ne parlano anche altri media
Alle 15.40 l’interista sfegatato Ignazio La Russa lascia Palazzo Madama e regala ai giornalisti una delle sue perle: «Tra pochi minuti il Conclave diventerà una cosa seria, ma ora lo posso dire... Il presidente del Senato è felice per il 4 a 3 rifilato dall’Inter al Barcellona, ma anche perché è convinto che Giorgia Meloni abbia vinto la sfida del premier-time, atteso da quasi un anno e mezzo. (Corriere della Sera)
Carlo Calenda (segretario di Azione): "La difesa e la sicurezza nazionale sono questioni molto serie, non possono essere affrontate in questo modo. (LA7)
Rispondere risponde, che poi dica qualcosa è un’altra faccenda. Assente dal “premiertime” da un anno e mezzo, Giorgia Meloni torna a rispondere alle domande dei senatori. (la Repubblica)

Sorride, Giorgia Meloni. Amaramente. Imbarazzata. Nessuno glielo chiede esplicitamente nelle dieci interrogazioni al Senato, ma quando il capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra, Peppe De Cristofaro, la incalza sul silenzio sul piano di invasione di Bibi Netanyahu a Gaza e sulla sua “subalternità” al presidente americano Donald Trump, la premier parla. (Il Fatto Quotidiano)
La premier risponde ai parlamentari dopo un anno e tre mesi, l'elefante di Gaza nell'Aula Francesca Schianchi (La Stampa)
Se non fosse stato per la verve che Matteo Renzi è solito portare in aula nel corso dei suoi interventi, il premier time della presidente Giorgia Meloni a Palazzo Madama, che si è tenuto ieri all'ora di pranzo, si sarebbe trascinato verso la sua conclusione praticamente privo di sussulti, offrendo uno spettacolo non troppo dissimile da quello ripetitivo e francamente noioso degli ordinari question time. (Il Dubbio)