Prima regola dei dazi: sono un'arma cinese

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Forse non tutti lo hanno capito ma la decisione di Donald Trump di esentare i grandi gruppi hi tech americani dai dazi è la dimostrazione che la strategia della Casa Bianca ha dei limiti strutturali. Il presidente Usa ha deciso l'ennesima marcia indietro perché, per fare un esempio, l'80% di un i-phone della Apple è prodotto in Cina per cui il prodotto al consumatore americano rischierebbe di costare più del doppio del prezzo di ora. (il Giornale)
Se ne è parlato anche su altri media
La Cina ha ordinato la sospensione dell’esportazione di una vasta gamma di minerali e magneti necessari alla produzione di una vasta gamma di prodotti tra cui macchine, robot, droni e missili. Duro colpo per l’industria tech a livello mondiale. (il Giornale)
I dubbi di Wall Street non fermano Trump Giorgetti rilancia la global tax (la Repubblica)
Ackman in particolare ha invitato ad applicare anche alla Cina la pausa di 90 giorni sui dazi reciproci garantita agli europei e ragionare con Pechino in questo lasso di tempo. (La Stampa)

Penso che l'intera guerra sia una cosa orribile. Ma penso che sia una cosa orribile. (La Provincia di Cremona)
Xi Jinping: "Non ci sono vincitori in una guerra commerciale" (lapresse.it)
La stretta del governo di Pechino, in risposta ai dazi imposti da Trump, colpisce materiali cruciali utilizzati per la produzione di componenti automobilistiche, droni, robot, missili, motori elettrici, semiconduttori e condensatori. (Il Giornale d'Italia)