Il Prosek croato diventa un caso. L'Italia chiede lo stop

Avvenire INTERNO

Coldiretti fa notare che il record storico dell’export di Prosecco nel mondo: +35% nei primi sei mesi del 2021.

Italia unita non tanto sul buon nome di uno dei suoi migliori vini, quanto per il giro d’affari e l’occupazione che questo rappresenta.

«La faccenda non è affatto conclusa», dice però Stefano Zanette, presidente del Consorzio Prosecco Doc, che aggiunge: «Abbiamo 60 giorni per le nostre osservazioni»

«L’Italia – viene ricordato –, utilizzerà ogni argomentazione per respingere la domanda di registrazione della Croazia, anche appellandosi ai principi di tutela espressi dalla Corte di Giustizia ». (Avvenire)

La notizia riportata su altri media

Bottiglie di Prosek. Sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea compare la richiesta, avanzata dalla Croazia, di protezione della menzione tradizionale Prosek: ciò significa che l'Ue, di fatto, formalizza l'avvio del riconoscimento della denominazione del vino che richiama l'italiano Prosecco. (TGR – Rai)

«Senza nulla togliere alla tradizione enologica del popolo croato - aggiunge il consigliere regionale di Fratelli d'Italia - il via libera dell’Ue al Prosek va contrastato con forza. (TrevisoToday)

La decisione ha provocato la reazione della Coldiretti che vede nel via libera dell’UE un vero e proprio attacco al Made in Italy. La “battaglia” del Prosecco tra Italia e Croazia va avanti: secondo la corte non è necessario che il prodotto contestato sia simile o identico a quello protetto dalla denominazione, in quanto l’esistenza del nesso tra il falso e l’autentico può derivare anche da un’affinità fonetica oppure visiva. (inItalia)

A questa interrogazione ne seguì un’altra a firma degli europarlamentari dell’Intergruppo Vino (25, tra cui Alessandra Moretti e Rosanna Conte) Quella che è già stata definita “la guerra delle bollicine tra l’italiano Prosecco e il croato Prošek” aggiunge un nuovo tassello alla vicenda: la denominazione del vino croato Prošek è ammissibile. (La Tribuna di Treviso)

Sul punto è intervenuto oggi anche il presidente della regione Veneto, Luca Zaia, per il quale "il Prosek è una vergogna assoluta" Per il sottosegretario alla Cultura Lucia Borgonzoni "è inaccettabile un eventuale utilizzo della dicitura Prosek da parte della Croazia". (Adnkronos)

Eppure Bruxelles non ci sente e giudica conforme “ai requisiti di ammissibilità e validità” la “domanda di protezione della menzione tradizionale Prosek presentata dalla Croazia”. "Dobbiamo fare squadra per proteggere il nostro prodotto e il nome Prosecco ma anche per non creare pericolosi precedenti", tuona il consorzio Prosecco Docg. (La voce di Rovigo)