Cassazione, recenti pronunce su dichiarazione fraudolenta e fatture per operazioni inesistenti

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Fiscal Focus ECONOMIA

Con la recente Sentenza Cass. Pen. Sez. III, num. 5830 del 08.01.2025, gli Ermellini tornano a pronunciarsi sul delitto di dichiarazione fraudolenta mediante ricorso a fatture per operazioni inesistenti di cui all'art. 2 del D.Lgs. n. 74/2000. La vicenda ruota attorno all’amministratore unico di una… (Fiscal Focus)

La notizia riportata su altri giornali

È arrivato un chiarimento importante dalla Corte di Cassazione che riguarda tutti i titolari di Partita IVA: l’obbligo di emettere fattura sorge nel momento in cui il servizio viene eseguito, indipendentemente dall’effettivo pagamento da parte del cliente. (Risoluto)

I motivi della sentenza La Corte ha ribadito che il momento in cui sorge l’obbligazione tributaria è disciplinato dall’art. Nel caso specifico, una società era stata accusata di non aver emesso fatture per operazioni legate alla gestione del servizio idrico cittadino. (QuiFinanza)

La recente sentenza della Corte di Cassazione, numero 10693 del 23 aprile, ha stabilito un principio fondamentale in materia di fatturazione delle prestazioni di servizi. Secondo quanto chiarito dalla Suprema Corte, l’obbligo di emettere fattura sorge al momento dell’effettiva esecuzione del servizio, indipendentemente dal pagamento del corrispettivo. (Finanza.com)

Tale provvedimento incide sui doveri formali e sul comportamento fiscale del contribuente e si colloca in un filone giurisprudenziale orientato a proteggere i contribuenti dalle pretese tributarie prive di adeguato supporto probatorio. (Brocardi.it)

La regolarità formale e sostanziale dei pagamenti non prova l’esistenza delle operazioni. Il pagamento delle fatture è elemento coessenziale al meccanismo dell’illecito. Ad affermarlo la Cassazione, che con l’ordinanza n. (FiscoOggi.it)

L’occasione per questo chiarimento è arrivata con un contenzioso tra una società che gestisce il servizio di erogazione di acqua potabile e l’Agenzia delle Entrate. A stabilirlo è la Corte di Cassazione, che ha posto un freno alle pretese dell’amministrazione finanziaria in assenza di prove concrete. (lentepubblica.it)