Evasione fiscale: nuove misure per i lavoratori pubblici

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Scuolalink ECONOMIA

Buone notizie arrivano sul fronte dell’evasione fiscale: nel periodo da gennaio a luglio 2024, la lotta all’evasione ha generato un incremento di due miliardi di euro rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Secondo il Ministero dell’Economia, il gettito derivante dalle attività di accertamento e controllo ha raggiunto quota 8.441 milioni di euro, con un significativo aumento del 32%. Questi risultati evidenziano l’efficacia delle misure adottate e la determinazione del governo nel contrastare l’evasione fiscale. (Scuolalink)

La notizia riportata su altri giornali

All’interno dell’ultima manovra, firmata dal Capo dello Stato e che a breve inizierà il suo iter in parlamento, ci sono diverse misure destinate al pubblico impiego. (lentepubblica.it)

Per gli statali su cui pendono cartelle fiscali di almeno 5mila euro è in arrivo una stretta con il pignoramento di parte della retribuzione. Come previsto da una norma "antievasione" contenuta nella Legge di bilancio approdata alla Camera, scende da 5.000 a 2.500 euro il tetto minimo di reddito sopra il quale le amministrazioni pubbliche saranno autorizzate a sospendere i pagamenti. (Sky Tg24 )

I dipendenti pubblici che hanno debiti con il Fisco di almeno 5.000 euro potranno andare incontro al pignoramento di una parte dello stipendio, se la retribuzione supera i 2.500 euro. La novità rispetto alla normativa vigente è che la soglia a partire da cui scattavano i controlli sulle inadempienze era di 5.000 euro e viene invece abbassata a 2.500 euro. (Corriere della Sera)

Dal 2026 pignorabili gli stipendi pubblici oltre i 2.500 euro per chi ha debiti fiscali

O meglio parte da chi è più facile intercettare. Se c'è una m… (L'HuffPost)

Non c’è molto, in manovra, per potenziare la lotta all’evasione fiscale. Il governo, che nel Piano strutturale di bilancio ha ammesso come nel 2023 il contrasto al nero abbia subito una “battuta d’arresto”, si accontenta di ritoccare disposizioni già in vigore come l’obbligo per gli esercenti di trasmettere ogni giorno alle Entrate i dati sui pagamenti elettronici ricevuti. (Il Fatto Quotidiano)

In tal caso, il blocco del pagamento opera solo se il debito verso l’agente della riscossione è almeno pari a 5mila euro. L’obbligo di segnalazione all’agente della riscossione, al fine di verificare la sussistenza di eventuali morosità in capo al beneficiario di pagamenti da parte di enti pubblici, scatta anche in caso di pagamento di stipendi maggiori di 2.500 euro. (NT+ Fisco)