Trump e i dazi sulla Cina: giusti all'80%. E Bessent incontra il vice premier cinese in Svizzera

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Effetto del nuovo Papa, il primo nato negli Stati Uniti? Difficile dirlo. Però, a sorpresa, Donald Trump lancia il primo ponte verso Pechino, sostenendo che i dazi all’80% sulle importazioni dalla Cina «sembrano giusti». Attualmente gli Stati Uniti hanno imposto tasse doganali del 145% su tutti i beni cinesi importati, ad eccezione di alcune esenzioni temporanee per smartphone e altri prodotti di elettronica di consumo. (Corriere della Sera)
Ne parlano anche altri media
Svizzera Parmelin: «USA-Cina? C'è di che essere ottimisti» (Corriere del Ticino)
In un post su 'Truth', Trump ha elogiato le «ottime» trattative nella città svizzera di Ginevra volte a ridurre le tensioni commerciali dopo che gli Stati Uniti hanno imposto tariffe elevate sui prodotti provenienti dalla Cina, attirando dure misure di ritorsione da Pechino (ItaliaOggi)
Le relazioni commerciali tra gli Stati Uniti e la Cina avrebbero ora raggiunto un “reset totale”. (Sky TG24)

Si muove su questi assi il nuovo capitolo della guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina, mentre a Ginevra sono iniziati ieri i colloqui di alto livello tra il segretario al Tesoro Scott Bessent e il vicepremier cinese He Lifeng, che puntano a scongiurare nuove escalation. (il Giornale)
Trump, volato in Arabia Saudita per il suo primo viaggio ufficiale, ha scritto su Truth: "Un ottimo incontro oggi (ieri, ndr) con la Cina, in Svizzera. Seconda giornata di colloqui sui dazi in Svizzera, a Ginevra, dove le delegazioni di Usa e Cina stanno cercando di arrivare ad un accordo per abbassare le tariffe reciproche. (Il Giornale d'Italia)