La crociata di Orban contro i diritti, vergogna per l'Europa

La crociata di Orban contro i diritti, vergogna per l'Europa
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
La Stampa ESTERI

La crociata di Orban contro i diritti, vergogna per l'Europa Francesca Schianchi Ieri in Ungheria un voto a larga maggioranza del Parlamento ha cambiato la Costituzione introducendo una stretta dei diritti e delle libertà civili. Una discesa sempre più vorticosa verso l’autocrazia elettorale di un Paese dell’Unione europea. (La Stampa)

Se ne è parlato anche su altri media

Il Parlamento ungherese ha approvato un’altra stretta sui diritti, con l'emendamento presentato dal governo di Viktor Orbán per modificare la Costituzione. (L'Espresso)

Erano da poco passate le cinque di ieri pomeriggio quando il parlamento di Budapest ha approvato l’emendamento alla Legge fondamentale, la nuova costituzione voluta dal premier Viktor Orbán nel 2012, che mette nero su bianco la nuova stretta. (Il Manifesto)

Nuova stretta contro la comunità Lgbtq+ in Ungheria e la piazza di fronte al Parlamento ungherese si infiamma dando vita a dure proteste. L'Aula ha approvato a larga maggioranza un emendamento costituzionale che rafforza il divieto della Pride March e introduce nuove restrizioni. (il Giornale)

Orban modifica la Costituzione. Legge liberticida contro i diritti lgtbiq

La giustificazione? La protezione dello sviluppo infantile: emendamento dichiara infatti che i diritti dei bambini allo sviluppo morale, fisico e spirituale prevalgono su qualsiasi altro diritto diverso dal diritto alla vita, compreso il diritto di riunirsi pacificamente. (La Nazione)

Con 140 voti a favore e 21 contrari, i legislatori magiari hanno approvato l’emendamento numero 15, quello che l’opposizione considera la «svolta russa». La stretta è senza precedenti, tanto da avere sorpreso anche chi, fra i suoi critici, non pensava che il primo ministro ungherese potesse imprimere una svolta così netta. (Il Messaggero)

L'Ungheria ha approvato un emendamento costituzionale che vieta gli eventi pubblici Lgbtq+. Secondo la modifica costituzionale, i diritti dei bambini allo sviluppo morale, fisico e spirituale prevalgono su qualsiasi altro diritto fondamentale diverso dal diritto alla vita, incluso quello di riunirsi pacificamente. (RaiNews)