Manovra. Specializzandi medici e sanitari pronti a incrociare le braccia. “Als e Gmi aderiscono allo sciopero del 20 novembre”

Manovra. Specializzandi medici e sanitari pronti a incrociare le braccia. “Als e Gmi aderiscono allo sciopero del 20 novembre”
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
Quotidiano Sanità SALUTE

Manovra. Specializzandi medici e sanitari pronti a incrociare le braccia. “Als e Gmi aderiscono allo sciopero del 20 novembre” “I tanto decantati aumenti per valorizzare il ruolo degli specializzandi medici hanno la triplice caratteristica di essere minimi, non lineari e soprattutto differiti. Come specializzandi, sciopereremo e manifesteremo anche se il nostro vergognoso inquadramento studentesco ci impedisce di manifestare, considerati degli studenti nonostante la laurea conseguita” 25 OTT Le associazioni ALS (Associazione Liberi Specializzandi) e GMI (Giovani Medici per l’Italia) aderiscono formalmente allo sciopero nazionale del 20 novembre ed alla manifestazione nazionale a Roma, promossa da Anaao, Cimo e Nursing Up. (Quotidiano Sanità)

Su altri giornali

Le misure sanitarie in Manovra si confermano terreno di scontro, con medici e infermieri che annunciano lo sciopero. Parlano di «briciole» e si preparano a incrociare le braccia il prossimo 20 novembre. (Il Mattino di Padova)

«Ogni anno, puntualmente, la legge di bilancio si rivela una doccia fredda per la sanità pubblica, e quindi per i cittadini e per il personale sanitario. E allo stesso modo risulta una presa in giro aumentare di 3 euro le pensioni minime e poi costringere le fasce più povere della popolazione a spendere centinaia di euro per visite mediche private, analisi, Tac e risonanze magnetiche che risultano inaccessibili nella sanità pubblica» dichiara Guido Quici, Presidente Cimo-Fesmed. (Sanità24)

Manovra. Dall’assenza di un piano di assunzioni agli illusori aumenti di stipendio. Cimo-Fesmed: “Le 10 ragioni dello sciopero dei medici” (Quotidiano Sanità)

Finanziaria, Irto (Pd) contro il governo: “Meloni e i suoi hanno tolto tre miliardi al Sud e mentito sulle risorse stanziate”

TERMOLI. «Dalle parole ai fatti la legge di Bilancio presentata “tradisce le promesse” per la Sanità, penalizzati anche i pensionamenti pubblici e in larga parte i servizi pubblici, gli Enti locali e la Scuola». (Termoli Online)

Secondo il DdL sulla Manovra 2025, il Fondo Sanitario Nazionale (FSN) raggiungerà € 136.533 milioni nel 2025, € 140.595 milioni nel 2026 e € 141.131 milioni nel 2027 (figura 1). «Tuttavia - sottolinea Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione GIMBE - le risorse, destinate principalmente ai rinnovi contrattuali del personale non consentiranno di attuare il piano straordinario di assunzioni di medici e infermieri fortemente voluti dal Ministro Schillaci, né tantomeno di eliminare il tetto di spesa per il personale sanitario, contrariamente a quanto previsto dal DL Liste di attesa. (- DottNet)

«Nella manovra finanziaria il governo Meloni ha tolto tre miliardi al Sud, che dovevano servire alle imprese e all’occupazione. Ancora una volta, l’esecutivo di centrodestra ha mostrato la sua avversione per il Mezzogiorno e mentito sugli investimenti per lo sviluppo delle aree meridionali». (Corriere di Lamezia)