Allarme dei sindacati: 19mila cattedre vacanti, esercito di 250mila precari tra Ata e docenti

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Il Sole 24 ORE INTERNO

Cattedre vacanti e un esercito di precari della scuola che supera le 250mila unità: è l'allarme lanciato da sindacati e associazioni del mondo della scuola, a pochi giorni dall'avvio del nuovo anno. Mancano all'appello docenti e insegnanti di sostegno. Su 63.685 posti vacanti utili per le immissioni in ruolo, ne sono stati autorizzati solamente 45.124. «Il 70% del totale - spiega Giuseppe D'Aprile, segretario generale Uil Scuola Rua - Per cui, per il 2024/25, i posti vacanti da assegnare a un supplente fino al 31/8 saranno quasi 19.000. (Il Sole 24 ORE)

Su altri giornali

Conflenti – Con la premiazione dell’undicesimo Concorso regionale di poesia dialettale “Vittorio Butera” svoltasi in piazza Visora, a cura dall’Associazione Confluentes, presieduta da Laura Folino, si è chiusa la seconda annualità del progetto “Conflenti borgo degli antichi mestieri e dei nuovi saperi”, nello specifico, “Laboratorio del dialetto e della poesia tradizionale”. (Corriere di Lamezia)

La beffa, però, è che saranno scavalcati dai nuovi vincitori dei concorsi banditi per il PNRR. Sono precari, nonostante abbiano superato il concorso bandito nel 2020, ma svoltosi solo due anni dopo a causa della pandemia. (Sky Tg24 )

“Questo è il governo che ha fatto più concorsi in assoluto”, ha ribadito con forza il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, intervenendo sulla spinosa questione del precariato nella scuola in un’intervista rilasciata a Il Messaggero. (Orizzonte Scuola)

Assunzione idonei concorsi 2020, 538 docenti a settembre in Piemonte con nomina giuridica Di (Orizzonte Scuola)

O quantomeno per ricondurre il fenomeno a dimensioni accettabili, fisiologiche per una struttura gigantesca come la scuola italiana. Una ampia strategia, la definisce Giuseppe Valditara, per curare una volta per tutte la piaga del precariato. (ilmessaggero.it)

Un piano che mira a ridurre il fenomeno a dimensioni più gestibili, trasformando progressivamente i contratti a tempo determinato in posizioni stabili e aumentando il numero di insegnanti specializzati, soprattutto per il sostegno. (Tecnica della Scuola)