Apple riduce la produzione dell'iPhone 13, mancano i chip: 10 milioni di smarphone in meno

E' quanto rivela un rapporto Bloomberg.

"La domanda è stata forte in tutto il mondo, soprattutto in Cina e negli Stati Uniti" ha commentato l'analista di Wedbush Dan Ives.

Apple non raggiungerà i suoi obiettivi di produzione per il suo nuovo iPhone prima delle vacanze a causa di una carenza globale di chip per computer.

Il gigante dell'elettronica aveva previsto di fare 90 milioni di iPhone entro la fine dell'anno, ma dovrà 'accontentarsi' di 80 milioni perchè i suoi fornitori Broadcom e Texas Instruments non possono tenere il passo con la domanda, hanno detto le fonti dell'agenzia di stampa. (la Repubblica)

Ne parlano anche altri media

a crisi dei chip pesa anche su Apple, costretta a tagliare, in uno dei momenti cruciali dell'anno fra Black Friday e Natale, la produzione dell'iPhone. In questo momento, poi, le carenze sono anche a monte, nelle industrie che creano i macchinari per la manifattura dei microchip. (AGI - Agenzia Italia)

Apple si può assicurare scorte in quantità ma non sono abbastanza e infatti è stata necessario un taglio alla produzione. Già non è facilissimo acquistarlo, come avvenuto per il lancio di altri iPhone del passato. (Tom's Hardware)

Il problema a quanto pare riguarda anche Apple e gli iPhone 13. Sul sito Apple nel momento in cui scriviamo la consegna è prevista tra il 12 e il 19 novembre (macitynet.it)

"La domanda è stata forte in tutto il mondo, soprattutto in Cina e negli Stati Uniti" ha commentato l'analista di Wedbush Dan Ives. (Rai News)

2' di lettura. Apple è pronta a ridimensionare i suoi obiettivi di produzione del modello di iPhone 13 per il 2021, arrivando a tagliarli di 10 milioni di unità rispetto alle previsioni. La carenza di chip e i problemi con i fornitori. (Il Sole 24 ORE)

Non è un caso che alcuni utenti Apple si siano lamentati della necessità di saltare tra CarPlay e il sistema integrato dell'auto per gestire i controlli chiave dell’auto. Ma le case potrebbe non essere tutte d’accordo. (La Gazzetta dello Sport)