Caso Durov. Viva la libertà di opinione e il free speech: solo se fa comodo ai "ceti dominanti"?

Caso Durov. Viva la libertà di opinione e il free speech: solo se fa comodo ai ceti dominanti?
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Secolo d'Italia ESTERI

Viva la libertà di opinione, ma solo quella che fa comodo. Chi esprime idee sgradite, giù dalla torre senza troppi complimenti. È questa la regola aurea che pare contraddistinguere la nuova visione del decadente occidente post-democratico e post-liberale, con un ordine di scuderia che prevede che chi tesse le lodi del progressismo in salsa 5.0 sia ben accetto, mentre coloro che non lo fanno devono essere silenziati: siano essi singoli, associazioni, società per azioni o gruppi sociali. (Secolo d'Italia)

Ne parlano anche altre fonti

La questione della responsabilità delle piattaforme sui contenuti che veicolano è complicata. Si oscilla tra il pericolo di censura politica e il pericolo, opposto, di dare libera circolazione, e una impunità di fatto, a orrori di vario calibro (dalla pedopornografia al complottismo paranoico a quel vero e proprio avvelenamento dei pozzi che sono le fake news). (la Repubblica)

L’imprenditore di SpaceX e Tesla, che aveva appena acquistato una rete sociale strategica per l’informazione, reagì con ironia e compiacimento. (Corriere della Sera)

Questo nostro mondo occidentale sembra avere qualche problema per quanto riguarda la libertà di conoscere. Dopo secoli di lotte e di guerre civili in nome di questa utilità antropologica, eravamo convinti che tale diritto fosse un bene tanto individuale quanto collettivo. (Inside Over)

Mi fa schifo il silenzio complice sulla censura di Facebook

Fatta salva la necessità di un Tso per me, il direttore non mi pubblicherebbe e, se lo facesse, finirebbe nei guai, giudiziari ed etici, quanto me, poiché responsabile di avermi consentito di diffondere queste fanfaluche e queste minacce. (L'HuffPost)

La censura come la intendiamo oggi nasce con l’invenzione della stampa. Per i media precedenti, i manoscritti, non c’era né il bisogno né la possibilità di controllo: gli amanuensi erano isolati, disseminati fra i monasteri e i loro scritti non avevano diffusione tale da causare scandali o contese. (La Stampa)

Dice infatti che per i russi, quelli che vivono normalmente anche nella clandestinità, Telegram era l’unica forma di comunicazione, al di fuori di quelle ufficiali censite e censurate da Putin. (Nicola Porro)