La Russia boccia l’idea dell’inviato Usa Kellogg di dividere l’Ucraina in zone di controllo

La Russia boccia l’idea dell’inviato Usa Kellogg di dividere l’Ucraina in zone di controllo
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Askanews ESTERI

Roma, 12 apr. – L’idea dell’inviato speciale del presidente degli Stati Uniti per l’Ucraina, Keith Kellogg, di dividere il Paese in zone di controllo, simili alla Berlino del dopoguerra, ha provocato una reazione a Mosca, anche se in un messaggio su X, l’inviato statunitense ha affermato che il Times ha distorto le sue parole.L’idea non è accettabile per la Russia e potrebbe portare a un’ulteriore escalation, ha dichiarato Rodion Miroshnik, ambasciatore del Ministero degli Esteri russo, durante una trasmissione in diretta sul canale di propaganda Soloviev Live. (Askanews)

Ne parlano anche altre fonti

Continuano i colloqui tra Washington e Mosca Per molti, il gesto di Witkoff che, prima si aggiusta la cravatta, poi porta la mano destra sul cuore, sarebbe un segnale di fedeltà o, almeno, di deferenza verso il presidente russo. (TGLA7)

Keith Kellogg, che sembrava tanto inviso alla Russia dall'esser stato escluso dai dialoghi con Mosca, limitandolo a un ruolo con Kiev, si è lanciato in una proposta che più che alla pace fa pensare a quella guerra fredda che sembrava dimenticata da decenni: smembrare l'Ucraina sul modello Berlino post seconda guerra Mondiale. (il Giornale)

Introduzione (Sky TG24)

Ucraina divisa come Berlino dopo II Guerra mondiale, l’idea dell’inviato di Trump poi smentita

Come previsto, gli obiettivi dei due schieramenti sono invece rimasti inconciliabili nonostante i proclami di distensione provenienti da Mosca e da Washington. Nella confusione generale sono puntualmente fioccati i piani di pace più disparati: da quello europeo in quattro punti a quello attribuito a Donald Trump per un cessate il fuoco entro Pasqua, passando per la firma di un'intesa "ponte" sulla navigazione nel Mar Nero. (Tgcom24)

È quanto suggerito da Keith Kellogg, inviato della Casa Bianca a Kiev, in un’intervista rilasciata al Times. L’ex consigliere per la sicurezza nazionale sotto l’amministrazione Trump – oggi figura meno centrale nel team diplomatico rispetto a Steve Witkoff, negoziatore attivo nei colloqui con il Cremlino – ha ipotizzato un assetto postbellico ispirato a quello adottato per Berlino nel 1945. (Nicolaporro.it)

Il generale americano Keith Kellogg parla della possibilità della divisione del Paese. Su X: “Mi riferivo a zone di responsabilità per gli alleati” (lapresse.it)