Contro la gentrificazione di Milano non basta l’indignazione social

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Anche i sassi ormai sanno che il core del Fuorisalone non è il design ma il marketing urbano. Modello imitatissimo per innumerevoli biennali e fiere diffuse in altre città del mondo, la Design Week milanese è un meccanismo che stravolge ogni anno di più ma in modo permanente la geografia urbana milanese, decretando la riuscita e il declino di interi quartieri attraverso una pianificazione che parte mentre ancora si stanno smontando e portando a discarica gli allestimenti dell’anno prima. (Lucy. Sulla cultura)

La notizia riportata su altri media

Proprio in Brera si trovano alcune delle installazioni che ci sono piaciute di più, come la grande libreria rotante nel cortile della Biblioteca Braidense o le poltrone di ghiaccio, con cui vogliamo iniziare il nostro racconto e che sono anche tra loro vicine. (Cose di Casa)

Porta Venezia District con 80 tra progetti e installazioni tra le principali vie del distretto, ha raddoppiato quasi il numero dello scorso anno, più di 300 designer provenienti da tutto il mondo e un passaggio stimato di 80.000 visitatori, con un incremento di più del 30% rispetto al 2024. (Il Giorno)

Dopo il meglio c'è il meglio del meglio. Per tirare le somme, riviviamo il calendario giorno per giorno. (ELLE Decor)

Cosa ci è piaciuto e cosa no di questa Milano Design Week

Val sempre la pena chiedersi – dopo ogni FuoriSalone – cosa ci sia rimasto addosso: cosa sia riuscito a passare dagli occhi al cuore e al cervello, cosa quindi è destinato a restare con noi anche dopo la fine della sbornia di suggestioni che è la Design Week. (Interni Magazine)

Lo splendore di Milano si fa ancora più intenso in occasione di alcune ricorrenze, tra moda, arredamento, cultura e glamour internazionale. E soprattutto la Design Week, a metà aprile, con il Salone del Mobile più importante al mondo e i tanti eventi del Fuori Salone, durante i quali si confrontano tendenze, sperimentazioni e progetti su come provare ad abitare un po’ meglio i luoghi del vivere e del lavorare, nelle nostre città. (HuffPost Italia)

Mentre arrivano i comunicati stampa di chiusura con le consuete formule di rito e i piedi di chi ha scarpinato per giorni tra un distretto e l’altro tornano al loro volume normale, ci fermiamo un attimo per riflettere sulla qualità delle cose che abbiamo visto in questa edizione 2025 della settimana del design più importante al mondo. (Artribune)