Washington vuole il controllo sul gasdotto in Ucraina. Kiev: «È bullismo coloniale»

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NEW YORK Sotto assedio militarmente e diplomaticamente. Mentre l’Ucraina piange le oltre trenta vittime dell’ultimo attacco russo ieri a Sumy, nel nord est del Paese, il suo presidente Volodymyr Zelensky è impegnato in un’altra battaglia: quella con l’America di Donald Trump che, secondo vari analisti, con l’ultima richiesta, starebbe attentando alla sovranità economica ucraina. Secondo quanto riferito infatti dall’agenzia americana Reuters e dal giornale britannico Guardian, il presidente americano, all’interno delle trattative riguardanti l’accordo sulle risorse minerarie, avrebbe chiesto ai suoi di lavorare per ottenere il controllo di un gasdotto ritenuto «cruciale» nel Paese. (Il Messaggero)
La notizia riportata su altri giornali
A sette giorni dall'attacco missilistico russo su Kryvyi Rih, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si è recato nella sua città natale, nella regione di Dnipro, per rendere omaggio alle vittime. "Diciannove persone sono state uccise, tra cui nove bambini", ha ricordato in un post pubblicato su X. (RaiNews)
Non solo terre rare e minerali. Se, infatti, il presidente statunitense Donald Trump ha recentemente chiesto a Kiev di ripagare gli aiuti finanziari e militari ricevuti da Washington attraverso una cessione di parte delle entrate derivanti dalle sue risorse minerarie, in realtà l’Ucraina è terra di conquista da parte delle multinazionali straniere da prima del 2014. (L'INDIPENDENTE)
I colloqui "Sempre più aspri" Funzionari statunitensi e ucraini si sono incontrati ieri per discutere le proposte della Casa Bianca per un accordo sui minerali ma i colloqui, secondo quanto riporta la Reuters, sono diventati sempre più aspri. (RaiNews)

Le terre rare (Ree) e le materie prime critiche (CRMs) stanno assumendo un ruolo sempre più strategico nella competizione sino-statunitense nel campo automotive, riferita allo sviluppo di nuove tecnologie e veicoli elettrici (Ev) e ibridi plug-in (Hev). (La Gazzetta dello Sport)
KIEV L’Ucraina ha ancora fiducia negli Stati Uniti, nonostante tutto. È una cosa seria di ampia scala che stiamo investigando». (Corriere della Sera)
Dietro le prime linee, lontano dalle trincee e dai proclami diplomatici, si muovono interessi ben più concreti: terre rare, titanio, litio, grafite, e tutti quei minerali strategici senza i quali la civiltà moderna – così come la intendiamo – si fermerebbe come un’auto senza carburante. (DiariodelWeb.it)