Guerra dazi Cina-Usa, cosa pensano gli analisti sulla posizione e sui rischi di Pechino

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Introduzione I grandi giornali americani analizzano la Cina di Xi Jinping, alla luce della guerra commerciale tra Washington e Pechino: il Dragone continua a puntare a un tasso di crescita economica di "circa il 5%", target considerato ambizioso dagli osservatori ancor prima che entrassero in vigore i dazi Usa. Per il New York Times, Xi è di fronte a quello che potrebbe essere il test più difficile per la sua leadership dopo la pandemia di Coronavirus (Sky TG24)
Ne parlano anche altre fonti
L’attività portuale cinese è crollata all’inizio di aprile, con dati che indicano che le esportazioni verso gli Stati Uniti sono state colpite duramente dai dazi del presidente americano Donald Trump. Il calo dell’export della Cina Il carico movimentato dai porti cinesi nel periodo dal 7 al 13 aprile è crollato del 9,7% rispetto alla settimana precedente, attestandosi a 244 milioni di tonnellate. (Milano Finanza)
La Cina oggi ha scelto l’uomo che dovrà condurre per suo conto la partita e la decisione appare essere stata quella di una personalità di esperienza e dai vasti legami: Li Chenggang. – Tra Pechino e Washington volano insulti, s’impongono dazi, si minacciano chiusure. (Askanews)
Sfida accettata. E dopo che il presidente degli Stati Uniti ha dato il via alla guerra dei dazi, il leader cinese Xi Jinping ha ordinato di rispondere. (Il Riformista)

PECHINO (www.altoadige.it)
Trump ha ricordato poi di essere sempre andato d'accordo con il presidente Xi Jinping. Sulla guerra dei dazi con la Cina "credo che arriveremo a qualcosa di positivo". (Adnkronos)
Chi ha più da perdere nella guerra dei dazi fra Stati Uniti e Cina? Verrebbe da dire Pechino vista l’insistenza di Donald Trump sul disavanzo commerciale americano con le aziende cinesi. Gli Stati Uniti rappresentano infatti una quota inferiore al 20% delle esportazioni totali della Cina che, con la globalizzazione, è diventata la fabbrica del mondo e, quindi, vende merci a tutti i Paesi. (Corriere della Sera)