Atalanta-Bologna 2-0, la Dea riprende il terzo posto mentre il Bologna arretra

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Non è stata solo una partita, ma uno spartiacque. L’Atalanta, dopo due sconfitte consecutive, ha ritrovato sé stessa contro il Bologna, imponendosi con un netto 2-0 che le restituisce il terzo posto in classifica. Un risultato che, a sei giornate dal termine, assume un peso specifico notevole, come ha sottolineato Gian Piero Gasperini: «Vincere uno scontro diretto in questa fase significa accelerare verso l’obiettivo. Dobbiamo conquistare almeno altre tre vittorie, e se riuscissimo a strappare un risultato importante a Milano, tutto sarebbe più semplice».

Sul campo, la differenza l’ha fatta Mateo Retegui, autore di un gol e di un assist, dimostrando di aver metabolizzato gli errori delle ultime uscite. «Siamo contenti, era importante rispondere dopo due ko», ha detto l’attaccante a Dazn, senza nascondere l’ambizione: «Ora testa al Milan, perché dobbiamo vincere». Una reazione che il Bologna, invece, non è riuscito a esprimere. Thiago Motta, pur evitando toni critici, ha ammesso che sui due gol subiti si poteva fare di più: «Non parlerei di superficialità, ma di dettagli che hanno cambiato la partita. Dopo lo 0-2 abbiamo reagito, ma non basta».

Tra i rossoblù, pochi hanno brillato. Ndoye ha provato a scuotere la squadra, mentre Lucumí è apparso distratto e Orsolini, sostituito nel secondo tempo, non ha inciso. Dallinga, atteso come jolly offensivo, ha deluso, così come Fabbian, spento nel centrocampo. Ravaglia, tra i pali, non è stato impeccabile: sul primo gol è stato sorpreso dalla rapidità di Retegui, e in più occasioni ha rischiato con il piede.

Diverso il discorso per l’Atalanta, dove la «maglia sudata» – come l’ha definita Gasperini – ha fatto la differenza. Marten de Roon, capitano e regista, ha spiegato la svolta: «Ci siamo ritrovati, abbiamo messo cattiveria e i risultati si vedono». Lookman, pur non esplodendo, ha creato problemi, mentre la difesa ha tenuto, compensando le assenze di Calabria e Holm