Il piccolo Eitan rapito, il nonno lo porta in Israele

Giornale di Sicilia INTERNO

Amos Dor, amico intimo di Aya Biran, la zia di Eitan ha raccontato in tv: "Questa mattina il nonno è venuto a trovare Eitan, una visita concordata e organizzata in anticipo.

"Mio nipote Eitan è stato sequestrato dal nonno materno, Shmuel Peleg, ed è stato portato in Israele".

Il nonno avrebbe dovuto riportare Eitan ad Aya intorno alle 18:30, cosa che non è avvenuta.

Lo afferma all’Ansa l'avvocato Armando Simbari, che con Cristina Pagni e Massimo Sana assiste Aya Biran Nirko, zia e tutrice del piccolo Eitan

Ma tre mesi dopo la tragedia, il ramo materno della famiglia che vive in Israele ha avanzato un’istanza per l’affidamento del bambino. (Giornale di Sicilia)

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Le sue cugine che lo aspettavano per cena e per condividere con lui la giornata sono preoccupate, non capiscono perché Eitan non è tornato a casa” “Ma Eitan non è tornato a casa. (LaPresse)

"Continuava ad eccitarsi e diceva che era con la sua famiglia, tutti lo abbracciavano e lui abbracciava tutti noi, era sulle nuvole". "Dovete capire, questo è un bambino i cui genitori sono stati sepolti qui in Israele, è con una famiglia che conosce, non è solo (Adnkronos)

“Non abbiamo rapito Eitan e non useremo quella parola, l’abbiamo portato a casa” si difende Gali Peleg, zia materna dell’unico sopravvissuto alla tragedia del Mottarone. La suora ha sottolineato poi il legame con la zia Aya: “Le è davvero molto attaccato, per lui è un punto di riferimento fondamentale”. (Il Fatto Quotidiano)

Così a LaPresse l’avvocatessa Sara Carsaniga, una dei legali di Shmuel Peleg, il nonno del piccolo Eitan, precisando che il suo assistito “è una persona splendida, non so cosa gli sia saltato in mente. (LaPresse)

Eitan Biran, il bambino di 6 anni unico sopravvissuto della sua famiglia alla tragedia del Mottarone, è stato portato dall’Italia in Israele in quello che i media israeliani definiscono un «sospetto rapimento» da parte dei parenti in Israele. (Gazzetta del Sud)

"Siamo stati obbligati, non avevamo più saputo quali fossero le sue condizioni mentali e di salute". "Non lo abbiamo rapito, lo abbiamo riportato a casa", ha spiegato aggiungendo che quella è una parola che "non useremo". (Trentino)