Tra i campioni del Trentino anche un caso di doppia infezione da Delta e Omicron

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Inoltre, il doppio contagio non deve spaventare: "L'infezione non risulta essere più grave di quello che farebbe singolarmente ogni variante" dice la dottoressa Ricci

La situazione però, secondo la dottoressa, non è dovuta alla presenza di una nuova variante, ma semplicemente alla presenza contemporanea si di Delta che di Omicron.

Tra questi, sono stati identificati due casi di co-infezione da varianti Delta e Omicron: oltre a quello trentino, c'è anche un campione appartenente ad un paziente residente in provincia di Padova, dove ha sede il laboratorio. (TrentoToday)

Ne parlano anche altri giornali

"Da un punto di vista della biologia strutturale virale - evidenzia - non c'è nessun motivo di pensare che queste due sub-varianti di Omicron siano più patogeniche della Omicron 'originale'" (Adnkronos)

La situazione non sarebbe però preoccupante perché la co-esistenza di Delta e Omicron, non risulterebbe essere più pericolosa delle varianti prese singolarmente Non si tratterebbe però di una nuova mutazione virale bensì della presenza di entrambe nella stessa persona. (la VOCE del TRENTINO)

Per la prima volta in Veneto sono stati individuati due casi di doppio contagio Covid da variante Delta e Omicron . Al 20 dicembre scorso la prevalenza di Omicron in Veneto si fermava appena all'8,2%, si sta diffondendo molto rapidamente (ilgazzettino.it)

Ma immediate anche le polemiche nel mondo dei ricercatori, molti dei quali non avevano gradito un annuncio fatto prima ai media che ai colleghi, per consentire, da parte di questi, anche possibili confutazioni. (La voce di Rovigo)

Ricci precisa inoltre che la co presenza delle due varianti non deve spaventare "Effettivamente nel sequenziamento si trovano sia le mutazioni della variante Delta che quelle della Omicron - spiega all'ANSA Antonia Ricci, direttore generale dello Zooprofilattico - ma questo non è dovuto alla presenza di una nuova variante bensì alla presenza contemporanea sia della Delta che della Omicron". (Alto Adige)

È questo il sospetto che con sempre con più insistenza circola nella comunità scientifica. Il più delle volte si tratta di semplici errori di sequenziamento, che non sono rari nel momento in cui diverse decine di campioni vengono analizzate in parallelo (Tiscali.it)