Napoli, la ristoratrice Nives Monda minacciata dopo il caso dei turisti israeliani: il sindaco la incontra

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«Amiche e amici, purtroppo oggi dobbiamo usare i nostri profili per raccontare anche l’altra parte della storia: quella dell’odio». Con queste parole, Nives Monda, titolare del ristorante Taverna Santa Chiara, ha denunciato le migliaia di minacce ricevute dopo la lite con due turisti israeliani, finita in un video diventato virale. Messaggi intimidatori, alcuni dei quali riferiti al Mossad, con frasi come «saprai cos’è il Mossad, veniamo a vederti morire», hanno inondato i suoi social e il telefono, trasformando un episodio di cronaca locale in un caso mediatico dai contorni tossici.

Il sindaco Gaetano Manfredi, intervenuto per esprimere solidarietà alla ristoratrice, l’ha incontrata a Palazzo San Giacomo insieme a una delegazione dell’amministrazione comunale e a rappresentanti della comunità palestinese. All’incontro hanno partecipato, tra gli altri, la vicesindaca Laura Lieto e l’assessora al Turismo Teresa Armato, che si è detta «dispiaciuta» per quanto accaduto. Sebbene non sia stata fornita una ricostruzione univoca dei fatti, ciò che emerge con chiarezza è il meccanismo per cui un diverbio, amplificato dalla viralità digitale, si è tramutato in una valanga di accuse e minacce.

La vicenda, nata da una discussione riguardo agli eventi di Gaza, ha rapidamente travalicato i confini del dibattito civile, alimentando opposte strumentalizzazioni. Se da un lato c’è chi ha difeso la posizione dei turisti, dall’altro molti hanno visto nell’episodio un pretesto per attacchi indiscriminati. Quello che resta, al di là delle polemiche, è l’immagine di una società sempre più polarizzata, dove ogni fatto – persino una lite in un ristorante – può diventare il detonatore di un conflitto mediatico.