Trieste, farmacie sotto assedio per le richieste di tamponi: «Telefonate continue e toni sempre più accesi»

Il Piccolo INTERNO

Chi non ha prenotato il tampone in tempo, deve mettersi in lista d’attesa e sperare che qualcuno rinunci

A due giorni dall’entrata in vigore dell’obbligo di Green pass, le farmacie della regione, come del resto di tutta Italia, sono sotto pressione.

Telefoni roventi.

Fino a fine novembre non c’è un posto libero per effettuare un test antigenico rapido.

E toni sempre più aggressivi da parte di chi prenota i tamponi. (Il Piccolo)

La notizia riportata su altri giornali

È stato firmato il protocollo d’intesa che garantirà la somministrazione dei test antigenici rapidi – validi per l’emissione della certificazione digitale – a prezzo calmierato da parte delle farmacie aderenti. (Gazzetta del Sud)

La normativa vigente e le disposizioni non includono le parafarmacie tra i centri abilitati all'effettuazione dei test rapidi finalizzati allo screening sul SARS-CoV-2, ma solo le farmacie aperte al pubblico e le strutture sanitarie individuate con lo specifico protocollo d'intesa. (CasertaNews)

"Le farmacie – conclude Tobia – sono un presidio sanitario con le porte sempre aperte sulle strade Però si tratta sempre di numeri elevati: in tutta Italia, ogni notte ci sono tremila farmacie aperte". (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Prendendo in considerazione una settimana lavorativa di cinque giorni, dal lunedì al venerdì, chi sceglie di non vaccinarsi dovrà mettere in conto di sottoporsi ad almeno tre tamponi rapidi a settimana, per un totale di 180 euro al mese. (Sky Tg24 )

Dire che per l’entrata in vigore del green pass obbligatorio sui luoghi di lavoro, da venerdì, sia tutto chiaro, non corrisponde proprio al vero. (La Stampa)

E hanno bisogno di tre test a settimana per lavorare senza Green pass. Ecco quanto peserebbe sulle casse dello Stato l’operazione tamponi gratis ai lavoratori che non hanno voluto vaccinarsi finora (Open)