'ndrangheta, il gip di Milano: le mani del boss su un hotel in Liguria, 4 arresti. «Suite riservata per la sua donna»

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Alfonso Pio, pure cugino di Candeloro Pio, anche lui arrestato nella maxi indagine 'Infinitò di dieci anni fa e capo della 'localè di Desio, avrebbe fatto valere la sua «appartenenza» alla 'ndrangheta per imporsi sulle «vittime».

L'appartenenza alla 'ndrangheta di Pio, si legge nell'ordinanza, veniva prospettata «anche da Petrocca in alcuni colloqui» con uno dei soci della società dell'hotel.

Quattro persone sono state arrestate dalla polizia in esecuzione di un'ordinanza del gip di Milano Guido Salvini con l'accusa di estorsione aggravata dal metodo mafioso e usura. (Leggo.it)

La notizia riportata su altre testate

Lo si legge nell'ordinanza firmata dal gip di Milano Guido Salvini, su richiesta dei pm Adriano Scudieri e Francesco Cajani, con cui è stato arrestato oggi assieme ad altri tre. Alfonso Pio avrebbe anche imposto che la sua compagna "soggiornasse gratuitamente in una suite a lei riservata". (La Repubblica)

Secondo l’inchiesta, coordinata dai pm Stefano Castellani e Paolo Cappelli, la locale di Bra aveva al vertice la famiglia dei Luppino (con i fratelli Salvatore e Vincenzo). L’associazione mafiosa aveva contatti anche con un esponente politico locale, indagato con l’accusa di voto di scambio politico-mafioso. (Corriere della Sera)

Il clan Iamonte-Moscato della 'ndrangheta di Desio, ramificato fino alle coste del Ponente ligure, tentava di mettere le mani sugli hotel della zona turistica, approfittando del periodo di crisi. E’ quanto ha smascherato l’operazione della Dda di Milano, condotta dalla polizia postale, che ha portato all’arresto di 4 persone. (Gazzetta del Sud)

Dodici le ordinanze di custodia cautelare emesse dal tribunale di Torino per associazione di stampo mafioso e traffico di droga. Effettuate una trentina di perquisizioni. (ZMedia)

“Ho avuto di recente un confronto recentemente con il presidente della fondazione proprietaria dell’hotel e a breve provvederemo alla revoca della concessione demaniale della spiaggia che versa in stato di abbandono. (IVG.it)

L’indagine riguarda l’attività di una “locale” di ndrangheta a Bra (Cuneo) riconducibile alla famiglia Luppino, originaria di Sant’Eufemia di Aspromonte (Reggio Calabria). Tra gli indagati a piede libero ci sono tre carabinieri e due agenti di polizia penitenziaria. (http://gazzettadalba.it/)