LA CRISI DELL’AUTO E IL VOTO TRAVOLGONO IL GOVERNO TEDESCO
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Si scrive Volkswagen, si legge “crisi dell’industria dell’auto”, anche a causa della spinta sull’elettrico. La società simbolo del benessere economico dei tedeschi (Volkswagen significa “macchina del popolo) – fondata nel 1937 – si prepara alla chiusura di uno dei suoi stabilimenti in Germania: una prospettiva che fa suonare il campanello d’allarme. Sarebbe la prima retromarcia per lo storico marchio. (ByoBlu)
Ne parlano anche altre testate
Per la prima volta in 87 anni, Volkswagen chiude fabbriche in Germania. Secondo indiscrezioni, si tratterebbe di un impianto per la fabbricazione di auto e una di componentistica. “La situazione economica è diventata più dura e nuovi attori stanno investendo in Europa”, ha spiegato l’ad, Oliver Blume. (Vaielettrico.it)
Mentre il sito cassinate è chiuso fino al 16 settembre, ed i dati sulle vendite indicano un calo dei volumi della Maserati Grecale, lo stabilimento di Piedimonte San Germano attende sulla carta il nuovo Stelvio per l’ultimo trimestre 2025, la nuova Giulia nel primo semestre 2026 e un altro grande suv nel 2027. (Frosinone News)
No, non è di Stellantis che stiamo parlando, anche se l'analisi si addice al Gruppo di John Elkann come un abito su misura. Stiamo parlando di Volkswagen, ossia il Gruppo che è leader delle vendite in Europa, non proprio un'azienda di secondo piano... (Torino Cronaca)
Le ipotesi sarebbero concentrate su un grande impianto di produzione di veicoli e una fabbrica di componenti. Secondo Bloomberg, potrebbe anche essere messo in discussione il patto di salvaguardia dei posti di lavoro fino al 2029 siglato con i sindacati, che da parte loro potrebbero opporsi con forza al progetto. (Il Messaggero - Motori)
L’intero comparto automobilistico europeo si conferma ancora una volta in sofferenza, con una produzione in calo del 22% rispetto al 2019, che evidenzia una crisi profonda che mina la competitività dell’intero settore. (Finanza Repubblica)
Per la prima volta nella sua storia, Volkswagen sta pensando di chiudere degli stabilimenti in Germania. È un segnale preoccupante per l'industria automobilistica europea, ma anche una conferma delle difficoltà economiche tedesche, tra costi dell'energia e perdita di competitività. (Start Magazine)