Polizze catastrofali, email Ania per dirimere dubbi. Palermo più cara di Roma e Milano
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La Legge di Bilancio 2024 ha introdotto l’obbligo di assicurazione contro i danni causati da eventi catastrofali per le imprese italiane. Entro il 31 marzo 2025 le aziende dovranno sottoscrivere una polizza assicurativa. Lo ricorda l’Ania, che raggruppa le imprese di assicurazione, spiegando che si tratta di “una novità importante che riguarda il tessuto produttivo del Paese: milioni di imprese che, in questo modo, possono proteggersi e costruire un futuro più sereno”. (Italia Oggi)
La notizia riportata su altri media
Il permafrost è la "colla" nascosta - uno strato formato da ghiaccio, roccia e suolo - che tiene insieme i paesaggi ghiacciati del nord. In Svizzera, circa il 6-8% del territorio nazionale è instabile. (Prima Pagina - SWI swissinfo.ch)
La data è quella del 31 marzo quando scatterà per tutte le imprese italiane l’obbligo di sottoscrivere una polizza contro le calamità naturali, la Cat Nat. 213, ma il decreto legge 202/2024, confermato dal provvedimento di conversione in vigore dal 25 febbraio 2025, ha fatto slittare al 31 marzo 2025 il termine dell’obbligo. (Corriere della Sera)
A partire dalla tappa di Coppa del Mondo di Pisa, in programma da giovedì 13 a domenica 16 marzo, ricopriranno le cariche di Responsabili d’arma Alessandro Paroli per il fioretto, Antongiulio Stella per la sciabola e Michele Tarantini per la spada. (Corriere di Lamezia)
Il Decreto Milleproroghe, infatti, ha posticipato al 31 marzo l’obbligo per le imprese italiane di stipulare un’assicurazione contro le catastrofi naturali. Questo obbligo riguarda tutte le imprese con sede in Italia e le aziende estere con una stabile organizzazione nel Paese. (ondanews)
"Sono oltre 76mila le imprese veronesi iscritte al Registro della Camera di Commercio che, entro il 31 marzo 2025, dovranno stipulare polizze assicurative per proteggere i propri beni... (Virgilio)
Alla fine, però, dopo i tanti episodi che si sono registrati su tutto il territorio nazionale, fra cui le alluvioni in Emilia Romagna, si è capito che probabilmente era l’unico modo per salvaguardare le aziende, evitare esborsi enormi alle casse statali, e ridurre anche i tempi per gli indennizzi, per quanto possibile. (QUOTIDIANO NAZIONALE)