Il Ddl Zan sommerso da mille emendamenti in Senato: sempre più probabile il rinvio a settembre

Corriere della Sera INTERNO

di Alessandra Arachi. Sono mille le proposte di correzioni, quasi 700 soltanto quelle della Lega, i tempi sono sempre più stretti.

Si è andati alla conta degli emendamenti e, inevitabilmente, anche a quella delle ore di tempo rimaste ai lavori del Senato prima della pausa estiva.

E a farle eco il senatore Pd Andrea Marcucci: «La valanga di emendamenti della Lega sul ddl Zan hanno lo stesso obiettivo della valanga di emendamenti del M5s sulla riforma giustizia: bloccare i due provvedimenti». (Corriere della Sera)

Ne parlano anche altri media

Faggi accusa chi ha preso «due parole da un discorso articolato» e poi ne ha fatto un titolo: «quanto detto può sembrare surreale, ma non lo è». «Mi attaccano – spiega – perché ho toccato un nervo scoperto». (Open)

Le posizioni di Antonella Faggi sul ddl Zan restano dunque ancorate a una fede cristiana contro la quale non si sente di dissentire, e oltre la quale non esisterebbero possibilità Io non mi sento di chiedere scusa a nessuno, l’unico a cui posso chiedere scusa è il Signore. (Bufale.net)

«Certo - ha aggiunto - se prendi due parole da un discorso articolato e fai un titolo quanto detto può sembrare surreale, ma non lo è. Touché e qualcuno non sa come rispondere, perché non ci si può spingere oltre il buon senso» (LeccoToday)

Riflessioni che restano agli atti, in attesa che il Senato trovi uno spazio per riprendere il filo. E stavolta a premere per non lasciar cadere il testo è Iv, convinta che i suoi emendamenti possano condurre al compromesso (Avvenire)

Perché questi eroi la prossima volta che intervistano un Lgbt non gli chiedono se è sieropositivo e se fa la profilassi?” “I 700 emendamenti presentati dalla Lega – ha scritto su Twitter il deputato del Pd Alessandro Zan, primo firmatario del disegno di legge – sono il chiaro tentativo di affossare la legge. (il Dolomiti)

Il consenso è più largo fra gli elettori di Pd e M5S ma rimane maggioritario anche fra quelli della Lega. Il 62% degli italiani infatti approva il provvedimento. (La Repubblica)