Sempre più italiani hanno paura di uscire di casa, Firenze seconda per reati

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INTERNO

L’ultimo rapporto Censis, realizzato in collaborazione con l’Unione Nazionale di Imprese di Vigilanza, dipinge un quadro allarmante: la paura di uscire di casa sta crescendo, soprattutto tra le donne, in un Paese dove la percezione dell’insicurezza si consolida anno dopo anno. I dati, elaborati con rigore statistico, non lasciano spazio a interpretazioni. Nel 2024 sono stati denunciati 2.388.716 reati, con un aumento del 3,8% rispetto al 2019 e del 2% sull’anno precedente. Una tendenza che, seppur non esponenziale, conferma un disagio diffuso.

Tra le province, Firenze si distingue in negativo, classificandosi come la seconda area a più alta incidenza criminale in rapporto alla popolazione. Un primato che ha immediatamente scatenato polemiche, soprattutto perché inserito nello studio "La sicurezza fuori casa", presentato a Roma. Sebbene il rapporto non specifichi la natura dei reati, la sola densità delle denunce basta a innescare un dibattito sulla capacità delle amministrazioni locali di garantire ordine pubblico.

A complicare il quadro, la classifica delle città più pericolose vede in testa quattro centri urbani guidati da sindaci del Partito Democratico. Un dato che, al di là delle strumentalizzazioni politiche, alimenta interrogativi sulle strategie adottate per contrastare il fenomeno. Milano, in particolare, registra quasi 70 reati ogni 1.000 abitanti, il tasso più elevato a livello nazionale. Due terzi delle donne milanesi dichiarano di sentirsi vulnerabili quando rientrano a casa di notte, un sentimento che ormai ha superato la soglia della percezione per trasformarsi in realtà misurabile.

Il rapporto, tuttavia, non si limita a fotografare la situazione attuale. Evidenzia anche come la richiesta di sicurezza stia spingendo sempre più cittadini verso soluzioni private, dall’installazione di sistemi di allarme al ricorso a servizi di vigilanza. Un fenomeno che, se da un lato risponde a un’esigenza concreta, dall’altro rischia di accentuare le disuguaglianze, lasciando indietro chi non può permettersi tali misure.