Terza dose dopo 6 mesi? La strategia di Big Pharma

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Pfizer ha inviato a tal proposito un documento sui risultati del secondo trimestre del 2021 depositato il giorno 28 luglio alla Sec (la Consob statunitense).

I dati iniziali sulla sicurezza e sull’immunogenicità dello studio dimostrano che una dose di richiamo somministrata almeno 6 mesi dopo la seconda dose ha un profilo di tollerabilità coerente, mentre produce livelli di anticorpi neutralizzanti contro il virus originario e la variante Beta che sono da 5 a 10 volte superiori rispetto alle due dosi primarie. (La mia città NEWS)

Se ne è parlato anche su altri media

E si prevede un exploit anche per Biontech e Moderna, le biotech che hanno sviluppato i vaccini a base “Mrna”. La tecnologia è destinata ad avere tante altre applicazioni nel prossimo futuro. (Il Sole 24 ORE)

Business Vaccini: Moderna e Pfizer, secondo un dossier di Oxfam, ha rivelato che i vaccini nel mondo siano stati venduti a prezzi esorbitanti, fino a 24 volte il costo di produzione. “In tanti Paesi gli operatori sanitari in prima linea continuano a perdere la vita”, ha aggiunto Winnie Byanyima, Direttore Esecutivo di UNAIDS (Imola Oggi)

La scelta di AstraZeneca di vendere le fiale senza accumulare profitti “non durerà per sempre”, ha spiegato l’amministratore delegato Pascal Soriot. Il brand farmaceutico AstraZeneca è stato associato per mesi ai ritardi nelle consegne e ai contrasti con l’Unione europea, poi degenerati in una causa ancora in corso di fronte ai giudici belgi. (EuropaToday)