Dazi reciproci di Trump: Sfida o opportunità per le aziende italiane?

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QuiFinanza ECONOMIA

Dopo lo stop di 90 giorni annunciato dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ai dazi reciproci del 20% verso l’Unione Europea e l’aumento fino al 125% delle tariffe per la Cina, mentre l’Ue – con Giorgia Meloni come apripista che il prossimo 17 aprile volerà a Washington – si appresta a trattare con il tycoon, un clima di incertezza avvolge i mercati internazionali. Ma nell’ipotesi che, alla fine, i dazi saranno confermati è bene prepararsi per limitare i danni imparando a leggere tra le righe delle normative globali per trasformare le sfide in opportunità. (QuiFinanza)

La notizia riportata su altre testate

Dal 2 aprile sono infatti entrate in vigore le misure protezionistiche annunciate dal nuovo inquilino della Casa Bianca, che ha motivato la scelta come risposta allo sfruttamento dell’economia americana, imponendo tariffe fino al 25% su alluminio, acciaio, ferro e numerosi altri prodotti. (Il Roma)

Con le nuove misure protezionistiche peggiorano le prospettive per la crescita globale e si tratta di una netta cesura rispetto alle politiche adottate finora, che potrebbe avere ripercussioni pesanti sull’economia globale e sulla cooperazione internazionale. (avantionline.it)

Tuttavia, gli investimenti in beni strumentali restano deboli, penalizzati da un utilizzo ancora limitato della capacità produttiva e da condizioni di credito ancora piuttosto rigide. Questi ultimi sono stati alimentati dalla stabilità dell’occupazione e da un progressivo aumento delle retribuzioni. (Arena Digitale)

Bankitalia stima +0,6% Pil nel 2025 ma senza l'effetto dazi

Conseguenze più gravi potrebbero emergere in caso di forti ripercussioni delle restrizioni commerciali sulla domanda globale e sui mercati finanziari. (Idealista)

Lo ha spiegato il governatore della Banca d'Italia, Fabio Panetta nel dialogo con Fabio Tamburini e gli studenti in una iniziativa a Trento in vista del Festival dell'economia. "C'è un argomento che sta acquisendo sempre più rilevanza, e cioè quale sarà l'impatto di tutto questo sul ruolo del dollaro". (Tiscali Notizie)

Bankitalia stima che Pil in Italia “salirà dello 0,6% nell’anno in corso, dello 0,8 nel prossimo anno e dello 0,7 nel 2027“. Bankitalia stima una crescita dello 0,6% nel 2025. Ma – spiega la Banca d’Italia nel bollettino economico – si tratta di una previsione che non comprende l’effetto delle contro-misure dell’Unione europea ai dazi imposti da Donald Trump (lapresse.it)