"Il prossimo papa sarà Leone XIV": il messaggio scritto il giorno prima della fumata bianca da chi aveva previsto tutto, con riferimenti specifici a Prevost

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Il giorno prima della fumata bianca, un lettore ha predetto l'elezione di Papa Leone XIV scrivendo questo nome in un messaggio che contiene anche specifici riferimenti a Robert Francis Prevost. Per qualcuno è solo un colpo di fortuna, per altri è frutto di una strategia ben architettata. Una cosa però è certa: la predizione si è avverata. L'8 maggio, infatti, i cardinali hanno eletto Prevost come nuovo Papa e il nome scelto è proprio Leone XIV. (Il Giornale d'Italia)
Se ne è parlato anche su altri giornali
È un ottimo Papa e ha avuto molto più di 100 voti". Lo ha detto il cardinale del Madagascar Désiré Tsarahazana, arcivescovo metropolita di Toamasina, all'uscita dal primo incontro del nuovo Pontefice con i cardinali convenuti a Roma per il Conclave. (Tgcom24)
Riprendiamoci le stanze! Oltretevere è il refrain più ripetuto dai chierici. E infatti uno degli argomenti cari alla Curia è proprio il futuro di Santa Marta, occupata militarmente da Francesco prima con due stanze e poi con l’intero secondo piano; ancora oggi sotto sequestro poiché, per consuetudine, dev’essere catalogato ogni oggetto ed appunto appartenente a un pontefice scomparso. (Nicolaporro.it)
(Adnkronos) – “La salita al soglio di Pietro di un pontefice statunitense rappresenta una svolta epocale capace di rafforzare enormemente il legame tra le due sponde dell’Atlantico. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)

La verità è che Papa Leone XIV non è classificabile con le pigre banalizzazioni e riassumere tutto con una definizione onnicomprensiva - rinnovatore, progressista, restauratore, conservatore - è impossibile. (Il Messaggero)
Adesso tutti tirano in mezzo il fatto che abbia parlato di pace, ma cosa volete che dicesse? Voglio la guerra, distruggete i ponti? Ovviamente non mi aspettavo che parlasse di guerra e di ferrovie, però sarà un papa molto diverso da Bergoglio perché la formazione conta”. (Il Fatto Quotidiano)
Giornali e tv concordano sul peso della nomina di Robert Francis Prevost: viene da Chicago, parlerà la stessa lingua della Casa Bianca, ma solo a livello semantico. Sui contenuti sarà tutto diverso. (la Repubblica)