Nuove scoperte a Pompei: emergono armadi, bauli e stoviglie

Agenzia askanews INTERNO

Nuove scoperte a Pompei in uno dei grandi quartieri della città antica.

Neli ambienti superiori, di gran valore documentario è il piccolo calco delle tavolette cerate.

Nuove scoperte a Pompei: emergono armadi, bauli e stoviglie. Franceschini: "Davvero non finisce di stupire". Roma, 6 ago.

Accanto, un tavolino circolare a tre piedi con sopra ancora una coppa in ceramica contenente due ampolline in vetro, un piattino in sigillata ed un altro piattino in vetro. (Agenzia askanews)

La notizia riportata su altri media

E' l'ultima meraviglia di Pompei, dagli scavi in corso nella casa del Larario, all'interno della nuova area di esplorazione e messa in sicurezza del sito (La Repubblica)

Un armadio rimasto chiuso per duemila anni con tutto il suo corredo di stoviglie. E poi un letto, un tavolino, un baule svuotato e lasciato aperto nella fretta degli ultimi istanti. (Gazzetta di Parma)

Ma anche oggetti meno documentati come un prezioso bruciaprofumi decorato, e il gruppo unico di sette tavolette cerate raccolte da un cordino, di cui è stato possibile realizzare un calco. Si tratta di un ambiente adibito al culto, che presentava su una parete una nicchia sacra ai "Lari", numi tutelari della casa e al di sotto due grandi serpenti "agatodemoni" (demone buono), simbolo di prosperità e buon auspicio (Il Vescovado Costa di Amalfi)

Il Grande Progetto. Siamo nella Regio V, in quel cuneo di terreno nel quale sono stati fatti negli anni passati gli scavi del Grande Progetto , resi necessari dalla messa in sicurezza del sito patrimonio dell’Umanità. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Ecco le immagini. Si tratta di un armadio rimasto chiuso per duemila anni con tutto il suo corredo di stoviglie appartenente a una famiglia del ceto medio. (Liberoquotidiano.it)

APPROFONDIMENTI L'ARCHEOLOGIA Pompei, riapre la Casa dei Vettii: il docufilm evento in esclusiva su. «Un lavoro di squadra straordinario, una bellissima storia di riscatto, Pompei non smette di stupire», commenta il ministro della cultura, Dario Franceschini (ilmattino.it)