Coronavirus, scioperi spontanei in Piemonte contro le fabbriche aperte: "Regole di sicurezza non rispettate"

La Repubblica INTERNO

"Come possiamo mantenere la distanza di un metro quando abbiamo le macchine operatrici attaccate?".

Dopo un serrato confronto tra lavoratori e azienda, l'azienda ha deciso di sospendere l'attività lavorativa nelle giornate di giovedì e venerdì per attività di sanificazione dello stabilimento".

Sono almeno una decina le aziende in tutta la regione nelle quali i lavoratori hanno deciso l'astensione volontaria per protestare contro la mancanza di regole minime di sicurezza. (La Repubblica)

Se ne è parlato anche su altri giornali

"Noi vecchi cerchiamo di tranquillizzarli - dice Ernesto - però la loro paura è comprensibile. Magari proprio qui in Brianza". (La Repubblica)

Servizio di Augusto Cantelmi (TG2000)

'Nelle fabbriche si stanno determinando confusione e panico anche perché si registrano i primi casi di contagio che, in alcuni casi, non vengono resi pubblici dalle aziende', dice la segretaria generale della Fiom Cgil Piemonte De Martino. (Italia Oggi)

Scioperi da nord a sud. Intanto in queste ore da diversi stabilimenti arrivano segnalazioni di lavoratori pronti alla mobilitazione. 'Repubblica' segnala altri scioperi: gli operai di diverse fabbriche del bresciano avrebbero deciso di incrociare spontamente le braccia per l’assenza delle condizioni di sicurezza. (Today)

Il nostro obiettivo - aggiunge il segretario della Cgil di Brescia - è quello di riuscire ad ottenere quantomeno delle riduzioni di orario per garantire la sicurezza agli operai». Scioperi nelle fabbriche al Nord dopo il nuovo Dpcm sul coronavirus che tuttavia non obbliga la chiusura di molte attività produttive. (Brescia Oggi)

In provincia di Brescia, è il segretario locale della Cgil a fare da megafono alle preoccupazioni e alle istanze degli operai, che hanno incrociato le braccia nel al grido di "non siamo carne da macello ". (ilGiornale.it)