Il piano di Johnson per prendersi l'Ucraina (e sfidare l'Ue)

InsideOver ESTERI

Nelle intenzioni di Johnson la somma tra il suo “Commonwealth Europeo” e l’Alleanza Atlantica sarebbe naturale.

E Johnson ne è ben conscio, scegliendo di puntare su quei Paesi che, giocoforza, saranno in futuro in polemica con Bruxelles per le linee restie sullo zelo antirusso

L’Ucraina, ovviamente, ma anche Estonia, Lettonia e Lituania, bastioni baltici della Nato.

Un cuneo a Est dell’Unione Europea capace di rappresentare una pistola puntata contro Mosca, certificandone il contenimento. (InsideOver)

Ne parlano anche altre fonti

È in questo contesto che avrebbe preso forma la proposta fatta all’Ucraina dal primo ministro britannico Boris Johnson in occasione della sua visita a Kiev il 9 aprile scorso. La Russia avanza, l’Ucraina arretra e chiede più impegno all’Europa. (L'HuffPost)

Dalla visita del premier di Londra a Kiev i colloqui sarebbero continuati e il corteggiamento britannico verso l’Ucraina si starebbe facendo sempre più pressante e circostanziato. Dati, fatti e opinioni forti: le sfide della settimana per l’economia e i mercati in un mondo instabile (Corriere della Sera)

Zelensky propone di affidare una regione a ogni Stato europeo: un affare da 500 miliardi che può rilanciare l’economia continentale. Scatta la gara a ricostruire l’Ucraina: Boris Johnson “prenota” Kiev. (La Stampa)

L’Efta era un format di integrazione commerciale con obiettivi più circoscritti rispetto al piano politico e militare del premier britannico. Entrarono Austria, Danimarca, Portogallo, Svezia e gli unici due Stati di quel gruppo originario che ne fanno ancora parte poiché restano fuori dalla Ue: Svizzera e Norvegia. (Corriere della Sera)