Siglato il primo accordo tra medici di famiglia e Regione per le Aft, le aggregazioni territoriali funzionali - La Guida

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È ststao siglato ieri, giovedì 10 aprile, l’accordo tra sindacati medici di famiglia e la Regione Piemonte per far partire le Aft, le aggregazioni territoriali funzionali. A firmare il direttore regionale Antonino Sottile, il responsbaile risorse umana Mario Raviola, e i rappresentanti di Fimmg, Snami, Smi e Pmt. Le Aft sono raggruppamenti di medici di medicina generale incaricati di garantire per l’intera giornata e per tutti i giorni della settimana, la tutela della salute della popolazione di riferimento, che dovrà coprire un territorio omogeneo e con un determinato numero di abitanti, seppur consentendo ai medici di operare non fisicamente insieme, ma in ambulatori diversi ma collegati. (La Guida)
Se ne è parlato anche su altri media
Motivi elencati dal dottor Roberto Festa che ha un ambulatorio a Porto Recanati. Ma ci sono altri fattori che rendono questo lavoro poco allettante, in generale e in questa regione in particolare. (Corriere Adriatico)
La consigliera regionale del Partito Democratico e Presidente della Commissione Giovani, Scuola, Sport e Legalità Maria Costi si è fatta promotrice di una risoluzione che impegna la Giunta regionale a garantire la presenza capillare dei Medici di Medicina Generale nelle frazioni, nei quartieri periferici, in Appennino e nelle aree interne. (Altarimini)
Pubblicità ingannevole. Qualche settimana fa, i principali quotidiani italiani hanno pubblicato (a pagamento) un comunicato della Fimmg (sindacato dei medici di medicina generale) che dà conto di un loro sondaggio sul gradimento dei cittadini nei confronti dei medici di famiglia. (spi cgil toscana)

La provincia di Modena è, in regione, quella dove mancano di più, seguita da quella di Bologna con 247, Reggio Emilia con 209 posti vacanti. All'appello, per coprire i posti che sarebbero necessari per garantire una copertura secondo gli standard previsti, ne mancano circa 260. (La Pressa)
Le cosiddette ‘zone carenti’. In gergo burocratico si chiamano "incarichi vacanti", nella sostanza si tratta dei medici che mancano sul territorio. (Il Resto del Carlino)
Per cercare qualche risposta, abbiamo parlato con Marina Greci, direttrice del Dipartimento Cure Primarie dell’Ausl di Reggio, che ci fornito un quadro dettagliato della situazione attuale e delle possibili soluzioni. (Il Resto del Carlino)