Generali avvia l’iter per la vendita di Banca Generali, mentre Mediobanca difende la sua offerta

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Il Consiglio di Amministrazione di Assicurazioni Generali, riunitosi sotto la presidenza di Andrea Sironi, ha dato il via all’esame formale dell’offerta pubblica di scambio lanciata da Mediobanca su Banca Generali, un’operazione che potrebbe valere oltre 6 miliardi di euro. La compagnia triestina, pur evitando prese di posizione premature, ha assicurato che valuterà con attenzione la proposta, garantendo al mercato aggiornamenti tempestivi sui passaggi decisionali. L’obiettivo è contenere l’impatto sull’andamento del titolo, che dopo un leggero calo (-0,32%) si attesta comunque sopra i 33 euro, un livello che riflette le attese degli investitori.
Nel corso della seduta, il cda ha anche completato l’assetto dei comitati interni, nominando i rispettivi presidenti: Luisa Torchia al Controllo e Rischi, Clara Furse alle Remunerazioni, Umberto Malesci all’Innovazione e Sostenibilità, Antonella Mei-Pochtler agli Investimenti e Fabrizio Palermo alle Operazioni con Parti Correlate. Una struttura che, se da un lato consolida la governance, dall’altro si prepara a gestire un dossier delicato, destinato a sciogliere i legami storici tra Generali e Mediobanca.
La mossa di Piazzetta Cuccia, infatti, ha scosso gli equilibri del settore, spiazzando non solo i concorrenti ma anche alcuni azionisti di peso. Alberto Nagel, amministratore delegato di Mediobanca, ha illustrato al governo Meloni i dettagli del piano, cercando di prevenire resistenze politiche o finanziarie. L’operazione, che mira ad assorbire Banca Generali, rischia di riaprire le tensioni con gli altri soci rilevanti, come Caltagirone e Delfin, già in passato critici verso le strategie dell’istituto.