Immigrazione dalla Libia, bomba di nuovo innescata

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Chi c'è dietro la bomba immigrazione pronta a (ri)scoppiare? Il timore di esperti e osservatori è che il picco di sbarchi fosse legato all'arresto del criminale di guerra libico Osama Njeem Almasri. In realtà la ritorsione delle sue milizie salafite (per fortuna scongiurata) si sarebbe dovuta concentrare nel rapimento dei manager italiani presenti nel suo territorio, nell'assalto alle ambasciate e ai pozzi petroliferi. (il Giornale)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Quei 3354 migranti arrivati nel giro di due settimane sono vissuti come un’emergenza che costringe palazzo Chigi a convocare una riunione alla presenza di Giorgia Meloni, con i vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani, il ministro Matteo Piantedosi. (La Stampa)
Omicidi, sparizioni, arresti senza processo, torture, sono ancora piuttosto frequenti, nella più totale impunità. La Libia è su una delle rotte migratorie più battute al mondo. (RSI)
Che cosa si dice e che cosa non si dice su Equalize, Latorre, Minniti, Musk, Report, Schlein e non solo. Pillole di rassegna stampa "Credo che davanti a un esposto non sia automatica l’apertura di un’indagine, si valuta la congruità. (Start Magazine)

Il caso Almasri ha riacceso i riflettori sugli accordi Italia-Libia di cui domenica ricorre l’anniversario. La decisione dell’Italia di non consegnare il comandante libico ha di fatto evitato che si possa mai celebrare un processo per le violenze in Libia. (la Repubblica)
Arrestati, resi schiavi e torturati: il racconto dei migranti sfuggiti alle milizie libiche LE STORIE (La Stampa)
A partire dal grumo di interessi reciproci riguardante Italia e Libia che non ha origini recenti. Nella vicenda del torturatore del carcere libico di Mitiga, Najem Osama Almasri, espulso dall’Italia il 21 gennaio scorso in quanto considerato «soggetto pericoloso», si intrecciano questioni giuridiche, istituzionali, politiche e geopolitiche. (Il Dubbio)