“Così più spazi di espressione. In Ue si è andati oltre: il compito spetta ai giudici”
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Il dietrofront di Meta sulla libertà di espressione si spiega con l’effetto Trump-Musk ma anche con la fine dell’aggressività dell’amministrazione dem sul controllo della disinformazione e con la necessità di un appoggio politico contro i regolamenti Ue sempre più stringenti. Per Bruxelles sarà ora difficile imporsi. Ne parliamo con Benedetto Ponti, che insegna Diritto dei … (Il Fatto Quotidiano)
Ne parlano anche altri giornali
Il dietrofront di Meta sulla libertà di espressione si spiega con l’effetto Trump-Musk ma anche con la fine dell’aggressività dell’amministrazione dem sul controllo della disinformazione e con la necessità di un appoggio politico contro i regolamenti Ue sempre più stringenti. (Il Fatto Quotidiano)
Zuckerberg ha infatti annunciato un cambio profondo nelle politiche delle sue piattaforme (da Facebook alle altre), definendo il fact-checking «una censura» e chiudendo tutti i programmi contro la disinformazione che erano iniziati nel 2016, non a caso proprio dopo il tentativo russo di interferire nelle elezioni americane a favore di Donald Trump. (ilmessaggero.it)
Il Ceo della Big Tech ha pubblicato un breve filmato in cui parla di lotta contro la censura e di cambiamenti per la moderazione dei contenuti sulle piattaforme (StartupItalia)
Ma meglio tardi che mai. Marck Zuckerberg ha infatti annunciato la cessazione negli Usa dei programmi di fact checking sulle sue piattaforme perché “sono stati troppo politicamente di parte e hanno prodotto più sfiducia di quanta ne abbiano creata”. (il Giornale)
Sulla scia di Elon Musk e con il beneplacito di Donald Trump, Mark Zuckerberg riposiziona Meta Platforms nel dibattito globale sulla libertà di espressione. Cosa cambia? Meta eliminerà il programma di fact checking indipendente, sostituendol… (L'HuffPost)
Così, alla fine della fiera, addio facili censure per singole parole sgradite al buonismo un tanto al chilo, e addio a quella cialtronata del fact-checking, spesso e volentieri arma di coercizione del dissendo più che filtro della verità. (Il Giornale d'Italia)