SONDAGGIO - Giuseppe Conte sancisce la fine del campo largo tra M5S e Pd: chi ci guadagna davvero?
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Il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri, ha riassunto il tutto con una battuta pungente: “Campo largo sempre più camposanto, nessun progetto, solo rancori”. Parole arrivate dopo quelle pronunciate dall’ex premier, Giuseppe Conte, che martedì 1 ottobre ha sancito la fine del campo largo e dell’alleanza tra M5S e Pd. “Il campo largo non esiste più, lo certifichiamo stasera“, ha dichiarato Conte alla Rai. (Virgilio Notizie)
Se ne è parlato anche su altri media
Sto scrivendo da mesi, e ne rivendico la paternità rispetto a interpretazioni dei fatti politici prive di respiro internazionale, che prima delle elezioni Usa del 5 novembre in Italia non ci potranno essere grandi novità, ma solo posizionamenti e qualche scommessa. (LaC news24)
A decretare la 'fine' del campo largo è Giuseppe Conte, in diretta tv, dal salotto di Porta a porta. Il problema, per il presidente M5S, è sempre lo stesso: Matteo Renzi. Per l'ex premier, infatti, il leader di Iv altro non è che "una bomba a orologeria" che fa saltare in aria ogni possibile percorso condiviso. (Il Sole 24 ORE)
In realtà quello che voleva dire il presidente Conte è che c'è un tema di credibilità, nella fattispecie rispetto a Renzi, che non può essere taciuto o che non può non essere affrontato". Ha risposto così la presidente della Regione sarda Alessandra Todde, ex vice di Conte alla guida del M5s, in merito alla fine del campo largo dichiarata da Conte. (Corriere Delle Alpi)
Perché l’Emilia- Romagna non è la Liguria, appunto, il candidato presidente Michele De Pascale è un riformista convinto e i veti imposti dal M5S su Iv in Liguria dovranno avere vita breve. Il ragionamento che va per la maggiore tra gli esponenti del Pd nelle ultime ore è che «la Liguria è un conto, l’Emilia-Romagna un altro». (Il Dubbio)
Ma i distinguo sui territori non lasciano scampo a dubbi, l’alternativa si fa col Pd e poi guardando a sinistra, a quindici anni dalla nascita del Movimento targato Grillo e Casaleggio (4 ottobre 2009), oggi contenitore in cerca di autore - non senza frizioni interne - nelle mani del fu avvocato del popolo Giuseppe Conte (Orticalab)
Dopo l'epitaffio di Conte al campo largo, già volano gli stracci nel Pd, e l'effetto domino sfascia ancora di più una coalizione mai partorita. Il Pd la prende male e insulta il M5S: ora i dem temono l'effetto contagio... (Secolo d'Italia)