Sequestro Gancia, chi sono i tre brigatisti a processo Azzolini, Curcio e Moretti

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Quarantotto anni dopo c’è un nome che è qualcosa in più di una supposizione. Quarantotto anni dopo, l’ex brigatista rosso Lauro Azzolini entra di nuovo nell’inchiesta sul sequestro dell’allora re dello spumante, Vittorio Vallarino Gancia. Ci torna come indagato, non per il sequestro, ma per quel che accadde il giorno dopo il «primo rapimento politico» delle Br: l’uccisione dell’appuntato dei carabinieri Giovanni d’Alfonso, il ferimento in modo gravissimo dell’allora tenente dell’Arma Umberto Rocca (La Stampa)
Ne parlano anche altre testate
– È atteso in aula il testimone Leonio Bozzato, la cosiddetta “fonte Frillo“ del servizio segreto Sid: si infiltrò nelle Brigate Rosse rendendo possibile l’arresto di Renato Curcio, che ora siede di nuovo sul banco degli imputati. (IL GIORNO)
A cinquant'anni di distanza, ha un nome il brigatista rosso che riuscì a scappare dalla cascina dove si era appena consumato una delle prime, sanguinose tragedie degli anni di piombo. (il Giornale)

Oggi Lauro Azzolini, 82 anni, ex brigatista rosso, considerato dagli inquirenti torinesi mister X (autore di un rapporto sui fatti interno alle Brigate rosse), ha dichiarato ai giudici che sì lui era lì. (Il Fatto Quotidiano)
Curcio Renato da Monterotondo in provincia di Roma, la cittadina eroica per la resistenza contro i nazifascisti, di anni 83 (è classe 1941 del mese di settembre) e Moretti Mario da Porto San Giorgio, sull’Adriatico in provincia di Fermo, di anni 79 (è classe 1946 del mese di gennaio). (Corriere Milano)