Giacomo Leopardi, 188 anni dopo resta il mistero sulla sua morte: cosa sappiamo
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Grazie alla mini-serie Rai Leopardi: il poeta dell'infinito è tornato grande interesse per il celebre poeta recanatese. In tanti si domandano come sia stata la sua vita, volta allo " studio matto e disperatissimo ", ma tanti sono anche gli interrogativi circa la sua morte, rimasta a tratti fumosa. A distanza di 188 rimane un vero e proprio mistero, e sono tante le versioni fornite. Ma cosa sappiamo, in concreto, di Giacomo Leopardi? Nato a Recanati (Macerata) il 29 giugno 1798, morì a Napoli il 14 giugno 1837 (il Giornale)
La notizia riportata su altri media
Il regista pugliese, che ha anche scritto la miniserie con la moglie Carla Cavalluzzi e Angelo Pasquini, premette così che la sua, attraverso il personaggio di Ranieri e una serie di flashback, sarà un’interpretazione soggettiva, ma non per questo meno appropriata, del poeta di Recanati (Avvenire)
Una piccola curiosità tutta da scoprire a pochi giorni dal successo clamoroso della fiction Rai dedicata al poeta per la regia di Sergio Rubini. (Tag24 Umbria)
Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente. (Virgilio Sapere)
Nelle serate di martedì e mercoledì, su Rai 1 è andata in onda una miniserie dedicata a Giacomo Leopardi diretta da Sergio Rubini. Tra le comparse era presente l’architetto Bernardino Novelli, (Bherny) dipendente dell’ufficio tecnico del comune di Grottammare, ma noto, soprattutto, come cantante, interprete delle canzoni di Zucchero, front man della band Sugar Friends. (il Resto del Carlino)
Senz’altro fare una serie su Giacomo Leopardi non è una cattiva idea, perché aiuta a porre l’attenzione su un poeta, un pensatore, un filosofo che ha detto cose profetiche sul tempo che viviamo, in accordo e in assonanza con altri pochi che avevano intuito nell’Ottocento quello che lui era arrivato a individuare come questione centrale, il problema della libertà dell’uomo, il rapporto dell’uomo e il mondo e la modernità. (MOW)