La borsa svizzera chiude in forte ribasso, SMI -4,15%

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Oggi il mercato elvetico ha perso ancora di più di altre piazze perché trascinato al ribasso dai suoi colossi farmaceutici Novartis (-6,41% a 82,96 franchi) e Roche (-5,84% a 235,40 franchi), sulla scia del timore che si appresti a venir meno il regime di esenzione dai dazi negli Usa per i medicinali. Non ha aiutato il listino nemmeno il terzo peso massimo difensivo, Nestlé (-2,37% a 83,25 franchi): solo l'ultra-difensiva azione Swisscom (invariata a 506,50 franchi) è riuscita ad evitare perdite. (Corriere del Ticino)
Ne parlano anche altre testate
Il commercio fra Svizzera e Stati Uniti è composto da più che semplici merci. Gli interessi di entrambe le parti si basano anche su turismo, mercato del lavoro e istruzione. Se gli USA - secondo i rapporti economici - sono per la Confederazione la maggiore destinazione delle esportazioni, la Svizzera è settima negli investimenti diretti statunitensi. (laRegione)
Questo ambito è stato per decenni un fenomeno di nicchia che riguardava essenzialmente famiglie o individui con un elevato patrimonio netto e residenti in regioni caratterizzate da forte instabilità politica o incertezza economica. (Corriere del Ticino)
Una misura, questa, ritenuta ingiusta da Berna. Tant'è che Keller-Sutter, al telefono, avrebbe esortato apertamente Trump a revocare le tariffe, cattive (se non peggio) per l'economica elvetica. (Corriere del Ticino)

Il Governo, indica una nota, ha deciso infatti di intensificare i contatti con Washington “per trovare soluzioni alle questioni aperte”, segnatamente nei settori “del commercio, dell’economia e della finanza”. (RSI Radiotelevisione svizzera)
Monika Rühl ne è cosciente. Una delle possibilità, spiega, potrebbe essere quella di investire negli Stati Uniti, a patto di sapere a quali condizioni. (RSI Radiotelevisione svizzera)
Si ha anche paura per “gli effetti indiretti che una recessione potrebbe avere sul turismo”, conclude Caduff. “Siamo preoccupati soprattutto per le piccole imprese esportatrici, che non hanno la possibilità di trasferire la produzione negli Stati Uniti”, ha spiegato alla RSI Marcus Caduff, consigliere di Stato del Canton Grigioni e direttore del Dipartimento dell’economia e della socialità. (RSI Radiotelevisione svizzera)